Cronaca Napoli, Napoli

Estorsione a Grumo Nevano, vittima un imprenditore: tre arresti

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Tre persone sono state arrestate per estorsione a Grumo Nevano: la vittima è un imprenditore. L’operazione è stata eseguita dai carabinieri di Giugliano in Campania.

Tre arresti per estorsione a Grumo Nevano

I carabinieri della Compagnia di Giugliano in Campania, coordinati dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa a carico di 3 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di estorsione aggravata e continuata ai danni di un imprenditore di Grumo Nevano.

A finire in manette due incensurati, un 25enne e un 27enne di Grumo Nevano (quest’ultimo arrestato a Terlizzi, dove si trovava per lavoro) e Domenico Iavarone, un 29enne di Casavatore già noto alle forze dell’Ordine.
Le indagini sono partite nel maggio scorso, quando il titolare di una fabbrica di calzature ha denunciato ai carabinieri della Stazione di Grumo Nevano di essere stato vittima di estorsione.

Minacciato di morte con una pistola, l’imprenditore era stato costretto a versare in tre tranche la somma complessiva di 1600 euro.

Ricevuta la prima quota di 1400 euro, i tre estorsori ne hanno richiesti altri 1500. Dopo alcuni mesi, ritenendo che le richieste estorsive sarebbero continuate, la vittima ha deciso di rivolgersi ai carabinieri.

I militari hanno organizzato un incontro e l’11 maggio scorso hanno arrestato in flagranza di reato Vito Lamanna, 31enne di Grumo Nevano ritenuto il capo del gruppo criminale. L’uomo è stato bloccato immediatamente dopo aver ricevuto dalla vittima la somma di 200 euro in contante.

Le successive indagini, supportate dalle dichiarazioni di alcuni testimoni e dall’analisi del contenuto del telefono cellulare del denunciante, hanno permesso di delineare un grave quadro indiziario a carico degli odierni arrestati che, come sostenuto dal GIP del Tribunale, avevano in diverse occasioni preso parte insieme a Lamanna alle richieste estorsive.
Gli arrestati, dopo le formalità di rito, sono stati tradotti al carcere di Poggioreale.

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