NAPOLI. Il falò di Sant’Antonio che si è tenuto ieri in molte zone di Napoli e provincia sarà ricordato soprattutto per la guerriglia di alcune babygang e per i diversi danni che si sono registrati in molti punti del territorio.
I numeri
Come riportato da Il Mattino, gli interventi in città non sono mancati: tra centro storico, rione Sanità, Fuorigrotta, piazza Garibaldi e dintorni sono stati necessari 25 automezzi dei Vigili del Fuoco, con squadre di intervento e autobotti pronte ad intervenire o ad essere utilizzate. I pompieri sono stati affiancati da Polizia e Carabinieri. Tra i casi più clamorosi, c’è il “fucarazzo” appiccato in piazza Italia a Fuorigrotta, dove una banda ha pensato di utilizzare la fontana come braciere.
Inoltre, dal 12 gennaio e fino alla sera del 17 Asia ha effettuato 35 interventi per rimuovere le cataste di legname, cartoni e altri oggetti infiammabili che erano state preparate per i roghi, prelevando in totale circa 50 tonnellate di materiale. Per il pomeriggio del 17 il dispiegamento più ampio di risorse: 9 equipaggi. L’area dove i vigili del fuoco sono intervenuti più volte è quella di vico Lungo San Matteo (7), seguita da piazza Mercato (6), via Pascoli (3), San Gennaro dei Poveri, via Casale a Posillipo, via Santa Maria della Neve, via Canzanella Vecchia e piazza Poderico (2), via Posillipo, via delle Ginestre, via Bologna, vico Pacelli ai Miracoli, via Michelangelo Schipa, via Malibran angolo via Lettieri, via Regina Coeli, largo detto di Arianiello (1).