NAPOLI. I feriti più gravi di Capodanno sono quattro e sono definiti i “feriti del giorno dopo”. La causa scatenante è sempre la stessa: le vittime hanno raccolto da terra i fuochi artificiali che sono esplosi tra le loro mani.
I feriti più gravi di Capodanno: parla il dirigente del reparto di chirurgia
«Ogni Capodanno ci sono decine di persone ferite anche da schegge di vetro piuttosto che ustionate o con lesioni agli occhi che rappresentano danneggiamenti più lievi che non necessitano ricovero ma continuiamo a seguire con consulenze – spiega Leopoldo Caruso dirigente del reparto di Chirurgia della mano del Vecchio Pellegrini – per chi invece ha subito amputazioni parziali o plurime alle dita, stiamo organizzando le disinfezioni e la camera iperbarica per questi traumi e se rischi settici saranno ridotti li opereremo in questi giorni».
I feriti ancora ricoverati
Alcuni dei pazienti sono ancora ricoverati all’ospedale Vecchio Pellegrini, dove sono giunti il 1 gennaio, due 12enni napoletani, un 13enne di Marano e un 23enne della Costa d’Avorio tutti feriti a causa delle deflagrazione dei botti raccolti in strada.