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Fiducia governo Conte, il testo integrale dell’intervento di Umberto Bossi

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Si sta svolgendo in queste ore la seduta del Senato per votare la fiducia al governo Conte (qui il testo integrale e il video dell’intervento di Conte). Dopo il discorso del premier indicato da Movimento 5 Stelle e Lega e gli interventi di alcuni senatori delle varie forze politiche, anche l’ex leader leghista Umberto Bossi ha preso la parola in Senato.

L’intervento di Umberto Bossi in Senato

Ecco il testo integrale del’intervento del senatore Umberto Bossi durante la seduta per il voto alla fiducia al governo Conte:

Signor Presidente, intervengo per dire alcune cose che hanno una rilevanza più tattica, che strategica, ma che possiedono la loro importanza.

Penso che per quanto riguarda il reddito di cittadinanza sia impensabile consegnare ai centri per l’impiego il controllo di una legge di questo tipo perché essi esistono solo sulla carta, il meccanismo funziona così fin dai tempi del vecchio ufficio di collocamento. (Applausi dal Gruppo FI-BP). L’impresa assume cioè dei lavoratori, dà poi nome e cognome dei lavoratori al centro per l’impiego, che ha compiti soltanto notarili e, quindi, non può sicuramente controllare una legge che sarebbe così importante e costosa. Non bisogna scherzare. Prima di fare il reddito di cittadinanza, va fatto lo strumento di controllo, altrimenti penso che ci troveremmo in una situazione molto negativa.

Un altro punto importante concerne le pensioni. Come sappiamo, la cosiddetta legge Fornero ha colpito due tipi di pensioni. Le pensioni di anzianità, togliendo le quote, alle quali esse erano legate, e le pensioni di vecchiaia, date ai cittadini che non hanno lavorato abbastanza, cioè dato contributi all’INPS per almeno trentacinque anni. La legge Fornero ha sancito che si va in pensione di vecchiaia a sessantasei anni e sette mesi. Ora se si vuole davvero cambiare questa idea, bisogna ricordare che la cosiddetta legge Tremonti, fatta allo scopo di salvaguardare le casse dell’INPS, prevede per fortuna che ogni anno l’aumento dell’età per la pensione di vecchiaia sia collegato all’aspettativa di vita stabilita dall’ISTAT; vanno quindi fermati gli effetti automatici della legge Tremonti sulla pensione di vecchiaia. Non sarebbe la prima perché già si è fatto, ma è una cosa da fare subito. È una delle prime cose da fare altrimenti tutti parlano di riforme, che non sarebbero però assolutamente possibili. Il Governo arriverebbe alla fine dell’anno e all’inizio del nuovo anno con un aumento dell’età pensionabile.

Giuseppe ConteLegaNapoliSenato della Repubblica