NAPOLI. L’ultima frontiera del porno potrebbe portare tutte e tutti, a propria insaputa, a essere protagonisti di video hard: lo scrive il quotidiano Repubblica.
Finire in un video porno è semplice
Per finire in un video porno basta che ci siano sul web delle immagini del proprio viso e un algoritmo farà tutto, fondendo in modo iperrealistico i tratti somatici di chiunque con quello del protagonista di un vero video hot. Uno qualunque, tra i milioni disponibili liberamente su internet. E così si può diventare pornostar in pochi minuti senza saperlo e proprio malgrado.
Accade grazie a un algoritmo di machine learning che si chiama Tensorflow, realizzato da Google e rilasciato liberamente, unito all’inventiva di un utente di Reddit che si fa chiamare Deepfakeapp. A raccontare l’esplosione silenziosa del fenomeno è Motherboard, cui l’autore dell’app ha raccontato di volerla perfezionare così da renderla alla portata di tutti. Naturalmente l’algoritmo nasce con intenti completamente diversi, è uno strumento per lavorare con l’intelligenza artificiale e le capacità di apprendimento dei sistemi informatici. Ma è diventato la chiave di una nuova variante dell’hard online, quello in cui si finisce in un video porno senza esserci mai stati, con risultati visivamente davvero incredibili.
È questo il vero punto di svolta del sistema creato da Deepfakeapp, un utente di Reddit che dallo scorso dicembre ha iniziato a pubblicare video hard con protagoniste attrici famose come Gal Gadot, impegnate in performance porno in video credibilissimi. Solo che la protagonista di Wonder Woman su quel set hard non c’è ovviamente mai stata, quella che sembra lei è in realtà un’attrice hard realmente esistente, al cui volto è stato sovrapposto quello di Gadot. Il risultato è tecnicamente strabiliante, omogeneità della pelle col corpo, naturalezza dei movimenti e delle espressioni, l’ombra dei capelli, ogni particolare è quasi perfetto. Anche se a tratti la somiglianza sfuma. Ma il linea di massima, per capire che quella che si vede sullo schermo non è Gal Gadot bisogna essere esperti di analisi di immagini a livello forense. Ancora più strabiliante è un clip con Scarlett Johansson, il cui volto è sovrapposto a quello di un’attrice impegnata con un membro maschile, che spesso nell’immagine passa davanti al primo piano. Nelle contraffazioni video a basso budget, quando un’immagine viene “superimposta” in questo modo, il trucco è sempre evidente. E per realizzare falsi di questo livello di realismo finora servivano set, luci, computer e tecnologie dedicate e costose. Oggi non serve nemmeno saper programmare, con un po’ di codice di intelligenza artificiale già pronto, un Pc di media potenza e le foto giuste, può farlo chiunque. E soprattutto, chiunque può credere che sia vero.
Il viso di ognuno insomma diventa di pubblico dominio, e può essere utilizzato per aumentare a dismisura il livello di “fake” già presente nell’oceano dei social media. Unito a tecnologie che permettono di sintetizzare perfettamente la voce di uno specifico personaggio, un sistema del genere può arrivare a generare un intero mondo parallelo e virtuale ma perfettamente credibile. Rimanendo su Fakeapp, non ci sono solo Scarlett o Gal Gadot nel nuovo cinema dell’hard mai girato. Ci sono la cantante Katy Perry, Daisy Ridley (Star Wars), Sophie Turner. C’è un subreddit pieno di esperimenti video e addirittura uno con quelli mal riusciti, perché non è detto che l’algoritmo azzecchi la sovraimposizione al primo colpo. Anzi a volte produce risultati completamente sbagliati. Ma questa specifica intelligenza artificiale è stata “allenata” proprio sui contenuti hardcore ed essendo la sua funzione quella di imparare, migliora di giorno in giorno, mentre si moltiplicano i video di porno falso. Per realizzarli serve davvero poco e il giorno in cui una tecnologia del genere sbarcherà sugli smartphone potrebbe essere già oggi, o forse esiste già da ieri. Le capacità tecniche dei dispositivi mobili aumentano costantemente e chiunque a breve potrà avere in tasca una video arma di potenza devastante.
I rischi: revenge porn e sexting
I rischi sono rappresentati, tra le altre cose, dalla pratica del revenge porn, ossia del diffondere video hard del/della partner solo per vendetta, magari perché una storia è finita, o semplicemente dal diffondere i video in rete e via chat, come accaduto a Tiziana Cantone, che dopo la diffusione di un video hard nel quale era presente si tolse la vita.
Con Fakeapp ora chiunque può finire in un video hard che all’occhio non allenato apparirà del tutto verosimile. Il sexting, anche in ambito scolastico, è un altro fronte di espansione per applicazioni di questo tipo e non ci vuole molto ad immaginare un aggancio immediato con la pedopornografia, motivo per cui è opportuno tenere le immagini di bambini lontano da internet e social.
Solo contro il revenge porn, da tempo Facebook ha avviato una campagna di “dragaggio dei fondali” del social, su cui questo tipo di video si diffondeva tra pagine e gruppi. Ma ovviamente il web non è solo Facebook e questo tipo di contenuti può apparire e prosperare nel sottobosco della rete con estrema facilità. E intanto sui vari hub a tre X online ci sono già le categorie “Deepfake”, una gola profonda per il nuovo millennio.