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Flat tax, Bagnai: “Dal 2019 per le imprese, poi le famiglie”. Il Pd: “Ma c’è già”

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È subito polemica. Dopo le parole del neoministro della Famiglia Fontana sulle “famiglie arcobaleno”, è la volta della flat tax. La tanto chiacchiera imposta, infatti, è in queste ore al centro di un vivace scambio di battute tra governo e opposizione, ancor prima che – ricordiamolo – venga votata la fiducia in Parlamento.

Flat tax alle imprese, cosa succede

Lo scontro, in realtà, è anche interno alla Lega. Tutto è iniziato quando il senatore leghista Alberto Bagnai, economista, ha annunciato che la flat tax (la nuova “tassa unica” che stando al contratto di governo con il M5s avrà due aliquote secche al 15 e 20%), scatterà prima per le imprese e solo dopo per le famiglie.

Un’anticipazione che non è piaciuta ad Armando Siri, altro senatore della Lega che, come riporta Il Fatto Quotidiano, ha replicato: “Non è vero, la flat tax entrerà subito in vigore anche per i nuclei familiari con 2-3 figli”.

Una confusione alla quale il deputato leghista Claudio Borghi ha cercato di mettere ordine sgomberando il tavolo: “È prematuro parlarne perché non ci sono ancora le commissioni” e “quella annunciata da Bagnai è un’ipotesi sul tavolo”.

La reazione del Pd

Non mancano però le reazioni, soprattutto social, da parte di esponenti del Pd che criticano questa mossa “populista” del nuovo governo in quanto “la flat tax per le imprese c’è già” e fu introdotta dal governo Renzi.

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