NAPOLI. La Fondazione Celiachia Onlus dell’Associazione Italiana Celiachia (AIC), dal 2010 ad oggi, ha finanziato 25 progetti di ricerca, grazie ai quali sono state date alla luce 33 pubblicazioni scientifiche atte ad aprire nuove strade per la cura della malattia.
Durante il sesto convegno nazionale AIC, sono stati annunciati i vincitori delle cinque nuove borse di ricerca triennali, ciascuna dal valore di 85.000 euro. Quattro dei cinque assegnatari sono di sesso femminile, per giunta sotto i 35 anni. A primeggiare sono gli atenei campani: tre delle borse di studio sono state assegnate all’Università “Federico II” e all’Università della Campania “Vanvitelli”. Gratificazione anche alla Sapienza di Roma e alla Fondazione Genetica Umana di Torino, dove lavora lo scienziato più giovane, di soli 26 anni.
Sistema immunitario, valutazione di grani antichi per il consumo da parte dei pazienti e fattori genetici sono le principali tematiche che saranno approfondite grazie al finanziamento di Fondazione AIC.
I cinque vincitori della borsa di studio approfondiranno la risposta immunitaria nei pazienti affetti da celiachia, di scoprire quali siano i geni coinvolti nella patologia, nonché di focalizzare nuovi obiettivi terapeutici per capire se alcuni grani antichi possono entrare nell’alimentazione di chi ha questo disturbo.
«Siamo orgogliosi di promuovere da 8 anni questa iniziativa – dichiara Ornella Lovello, Presidente della Fondazione Celiachia ONLUS – che dimostra un impegno a sostegno della ricerca, costantemente cresciuto negli anni e che rispecchia ciò in cui crediamo: fornire un contributo per migliorare la salute e la qualità di vita dei pazienti.»
«Le 5 nuove borse di studio triennali – prosegue – da 85.000 euro ciascuna per un totale di 425.000 euro, vanno ad aggiungersi agli oltre 2,4 milioni di euro con cui, dal 2010 al 2016, abbiamo finanziato 20 progetti di ricerca scientifica di altrettanti ricercatori. Dal loro impegno sono scaturiti oltre 30 lavori scientifici pubblicati in riviste internazionali, attraverso i quali si sono compiuti concreti passi avanti per una migliore comprensione della malattia che ci potrà portare a prevenirla, diagnosticarla e trattarla al meglio. I dati emersi da alcuni degli studi finanziati negli anni passati saranno discussi anche durante il convegno, a dimostrare i positivi risultati ottenuti grazie all’impegno diretto della Fondazione Celiachia nel sostegno della ricerca scientifica.»
Difatti, se da un lato gli italiani sono molto sensibili al tema della ricerca medica, considerandola una “buona causa”, dall’altro i donatori sono calati di 6 milioni rispetto a dodici anni fa. Fa notare il Presidente AIC Giuseppe Di Fabio: «Oggi Fondazione Celiachia è considerata alla stregua delle più importanti charities nazionali che finanziano la ricerca.»
«Abbiamo raggiunto questo risultato – continua –perché abbiamo sempre ritenuto fondamentale garantire che le risorse raccolte con il 5 x 1000, vadano a sostenere una ricerca di alto livello, fin dalla scelta dei ricercatori meritevoli di sostegno sia in qualità di ricercatori senior indipendenti, di provata qualità scientifica, sia come giovani laureati o neo-dottori di ricerca, per aiutarli a intraprendere la carriera presso centri non-profit di ricerca italiani, pubblici e privati. La nostra iniziativa vuole favorire la cultura della ricerca in Italia valorizzando i giovani talenti, nella convinzione che spendere in ricerca non sia un costo ma uno dei migliori investimenti per il Paese e soprattutto per i pazienti.»