NAPOLI. Il post che ritrae Laura Boldrini decapitata, accompagnato da una scioccante didascalia, è opera di Gianfranco Corsi, artigiano di 58 anni della provincia di Cosenza. L’uomo, dopo la denuncia che è passato anche e soprattutto attraverso i social network, è stato portato in questura.
Il post scioccante su Laura Boldrini
Il post, in cui la presidente della Camera appare sgozzata, è accompagnato da una didascalia a sfondo razzista che recita: «Sgozzata da un nigeriano inferocito, questa è la fine che deve fare così per apprezzare le usanze dei suoi amici».
L’autore, Gianfranco Corsi, è stato segnalato da diversi utenti di Facebook. Sempre dal social network, come riportato da Il Tempo, arriva la risposta del fratello del responsabile di quest’atto, Roberto Corsi, che scrive: «Si è mio fratello, persona buona e umile, è lui che ha condiviso la foto della Boldrini» e quanto accaduto è una «medaglia al valore».
«Non siamo razzisti, ne terroristi – prosegue Roberto Corsi, – siamo contro la clandestinità, siamo per una vera Giustizia». I due, racconta lo stesso Corsi, «attualmente sono in questura di Cosenza, in attesa di avere notizie, sono stati sequestrati anche i pc di mia nipote, che studia all’università, più i cellulari».
«Non siamo né di destra né di sinistra», chiarisce. «È vero ed è sotto i vostri occhi il fatto che siamo milioni di italiani stanchi di subire questa violenza inaudita da parte di immigrati clandestini in Italia».
«Signora Boldrini la foto è su Google – scrive in un altro post – visto che utilizza sua figlia nelle sue dichiarazioni faccia bloccare Google».