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Dolore e commozione all’ultimo saluto di Samuel, il ragazzo morto nell’esplosione della fabbrica abusiva ad Ercolano. La famiglia: “Chiediamo giustizia”

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Samuel, morto a 18 anni - Foto del Mattino

Dolore e commozione ai funerali di Samuel, il ragazzo morto nell’esplosione della fabbrica abusiva ad Ercolano. La famiglia albanese ha optato per il rito musulmano: “Chiediamo giustizia”. Presente anche il deputato Francesco Emilio Borrelli. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

I funerali di Samuel, il ragazzo morto nell’esplosione ad Ercolano.

La veglia si svolge nella notte nel cortile al civico 33 di via Linguiti ad Aversa, con nenie della tradizione musulmana albanese. Il dolore della madre e della comunità è palpabile. Amici e parenti si sono radunati attorno alla bara, coperta dalla bandiera albanese, rossa con l’aquila nera. Un gruppo di palloncini bianchi, mazzi di fiori e corone adornano il luogo. Qui, nel centro storico di Aversa, a pochi passi dalla storica Real Casa dei matti, inizia l’ultimo viaggio di Samuel Tafciu, il diciottenne tragicamente scomparso nell’esplosione di una fabbrica illegale di fuochi d’artificio a Ercolano, avvenuta il 18 novembre. Samuel rappresenta una tragedia senza fine, un ragazzo costretto a crescere in fretta e diventato padre troppo presto, costretto a svolgere ogni tipo di lavoro per garantire un futuro alla sua piccola.

La famiglia

Il giovane, giunto con la famiglia dal paese delle aquile, viveva a Ponticelli con la sua compagna sedicenne da quando era nata la piccola Anna Chiara, che aveva solo pochi mesi. Un amore troppo giovane, spezzato per sempre. Per i funerali, i genitori hanno deciso di riportarlo ad Aversa, dove risiede la famiglia. Si è svolto un rito funebre musulmano per dare l’ultimo saluto. La bara è stata portata a spalla per un lungo tratto, per poi essere sistemata in auto fino al cimitero di Aversa, dove avverrà la sepoltura. Papà e mamma seguono a piedi dietro il carro. La compagna Rosy è in preda alla disperazione. I fratelli Matteo e Besjana allungano le mani verso la bara, come per darle una carezza.

La madre fissa il vuoto mentre abbraccia i genitori per trovare sostegno. Gli amici e i familiari sollevano la bara sulle spalle nel cimitero. Dopo un breve tragitto, il corteo si dirige verso la cappella, fermandosi per un attimo, quasi a rendere omaggio a un luogo di culto di una religione diversa. “Frastornati dal dolore, sembra che abbiano preso la direzione sbagliata”, osserva un operatore del cimitero. Poi, si prosegue verso il luogo dell’inumazione.

L’abbraccio e il pianto

Rosy, insieme alla madre, si stringe attorno al feretro mentre si prepara la sepoltura. «Perché, amore?», grida Rosy con il cuore spezzato. La madre di Samuel getta un pugno di terra sulla bara. Anna Campagna, la madre di Rosy, non riesce a trattenere il suo dolore e la sua rabbia: «Chi ha commesso un errore deve pagare. Vogliamo giustizia. Continueremo a lottare anche per le altre due ragazze gemelle vittime dell’esplosione». Tra la folla si trova anche il parlamentare Francesco Emilio Borrelli, che commenta: «È una tragedia che non può lasciare indifferenti. Non deve più accadere».

L’avvocato della famiglia, Massimo Viscusi, esprime il pensiero di tutti: «È tempo di pregare per queste tre anime innocenti, vittime di un destino crudele. La Procura di Napoli sta portando avanti le indagini su uno dei reati più gravi in assoluto». La madre continua a stringere a sé Matteo e Besjana. Il padre, con le labbra serrate, mormora alcune parole in albanese, poi cede all’emozione e scoppia in lacrime, stringendo mani in segno di gratitudine verso coloro che gli sono stati vicini. «Samuel era un lavoratore instancabile», ricordano gli amici arrivati da Pescopagano. Lo avevano conosciuto durante il suo impiego stagionale in un lido balneare: «Amava il suo lavoro e sarebbe stato pronto a fare qualsiasi cosa per la sua famiglia, era come un fratello per noi».

La solidarietà

«Un ragazzo e una famiglia serena e dignitosa. Sono qui da qualche anno», raccontano i vicini. Sui palloncini che si librano in aria, si leggono i messaggi appesi a un filo: «Un altro angelo nel cielo» e «Samuel per sempre con noi». Anche il Consiglio comunale di Aversa ha osservato un minuto di silenzio in sua memoria. Alla cerimonia funebre era presente anche Anna Napolano della Comunità di Sant’Egidio, che ha promesso supporto alla famiglia. Samuel Tafciu è diventato e rimarrà un simbolo di una realtà che non può più essere trascurata: «Giovani vite messe a rischio da condizioni di lavoro inaccettabili e dalla mancanza di tutele. La famiglia e tutti coloro che lo hanno amato non si fermeranno finché non ci sarà chiarezza».

Lunedì, alle 11, si svolgeranno i funerali delle gemelle Sara e Aurora Esposito, coetanee di Samuel, presso la chiesa Collegiata Santa Maria delle Grazie a Marigliano. Tre vite, tre angeli volati in cielo troppo presto.

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