Dolore ai funerali di Vincenzo Garzillo, operaio 68enne morto insieme ad altre sei persone nell’esplosione della centrale elettrica sul lago di Suviana. L’arcivescovo Battaglia: “Lavoro e morte non possono abbracciarsi”.
Napoli, i funerali di Vincenzo Garzillo morto nell’esplosione a Suviana
Le esequie all’operaio morto nell’esplosione della centrale elettrica a Suviana si sono tenute questa mattina, venerdì 19 aprile, nella chiesa di Santa Maria della Salute dove in tanti si sono recati per l’ultimo saluto. Sulla bara il casco con occhiali protettivi che abitualmente indossava. Presenti la vicesindaco del Comune di Napoli, vari ex colleghi in tuta da lavoro e i familiari. Dagli altoparlanti anche le note del brano “Alleluia”.
L’omelia
“Ogni vittima nei luoghi di lavoro è uno scandalo, non ci si può abituare che il lavoro, che è fonte di vita, conduca alla morte. È necessario il tempo della responsabilità e della sicurezza che non è un costo”, così l’arcivescovo di Napoli don Mimmo Battaglia.
“Il lavoro è vita, è dignità, queste morti riguardano tutti, sono necessari provvedimenti concreti, impegniamoci affinché si faccia chiarezza sulla strage. Dobbiamo cambiare in meglio il presente del mondo dell’occupazione per creare un futuro diverso. Le chiamano morti bianche, ma non sono bianche perché sporcano le coscienze. Non può esserci giustizia senza lavoro come non può esserci lavoro senza giustizia. La sicurezza è un dovere non un costo”.
La figlia: “Se avessi saputo, ti avrei dato un ultimo abbraccio”
Prima dell’arcivescovo, ha parlato anche la figlia della vittima Fara: “Se solo lo avessi saputo, ti avrei dato un ultimo abbraccio. Eri il nostro capitano, la nostra guida, il nostro faro, il nostro consigliere, la nostra colonna portante. Hai svolto la tua grande passione, il lavoro, sempre con amore e professionalità”.