Diego Armando Maradona, il pibe d’oro scomparso nel 2020, si allenava su questi campi, ormai abbandonati all’incuria e alla distruzione. Dopo la morte del celebre calciatore che ha scritto la più bella pagina della storia calcistica del Napoli, l’attenzione dei media si è concentrata sull’incuria a cui è stato abbandonato il centro sportivo nel quale si allenava.
La storia
Il Paradiso è stato dove il Napoli si allenava dagli inizi degli anni ‘70. Lì perfino l’Argentina fu ospitata, durante la semifinale d’Italia ‘90.
Gli abitanti del luogo andavano a vedere i loro beniamini che si allenavano, ammiravano Maradona che riusciva a palleggiare perfino una bottiglietta d’acqua, e i bambini imparavano ad amare il calcio.
Ma quando Aurelio De Laurentiis, Presidente del Napoli, non lo acquistò, il centro cadde in disgrazia, e ora, fra crack, acquisizioni varie, non si capisce neanche a chi appartenga.
I ragazzi del Comitato
Un gruppo eterogeneo di tifosi del Napoli Calcio e giovani, chiede a gran voce la riqualificazione dell’area, è stata scritta anche una lettera aperta ad Aurelio De Laurentiis, in cui si legge:
“Purtroppo fino alla morte di Diego Armando Maradona la “questione Paradiso” ha raramente ricevuto attenzioni così numerose come oggi; ma questo forse è il momento giusto per fare qualcosa visto l’interesse manifestato da opinione pubblica ed istituzioni (compreso il Comune e la Regione)”.
Il Comitato ha già in mente che cosa fare:
“Noi abbiamo le idee chiare, le abbiamo sempre avute: vorremmo, mediante un azionariato popolare, egualitario e trasversale (modalità già presente in Italia, lo stadio Filadelfia di Torino è un esempio), ripristinare i luoghi dove il Napoli Campione d’Italia e d’Europa si è allenato e restituirlo alla città, agli scugnizzi ed ai tifosi”.
L’idea è semplice: ritornare alle origini. Riaprire il Centro ai ragazzi in modo da fargli vivere la passione per il calcio, mettendo a disposizione attrezzature come il vogatore per irrobustire ogni muscolo, paletti e sagome da allenamento per migliorare gli scatti e gli spazi adeguati per lavorare in gruppo.
Ora non c’è più niente, tutti gli attrezzi, gli accessori, perfino le zolle di terra, sono state portate via dai vandali e da chi voleva un ricordo dei tempi gloriosi della squadra.
Il museo
Ma il Comune partenopeo sembra di tutt’altro avviso. Infatti vuole convertire il Centro Paradiso in un museo per onorare Diego Armando Maradona. Il consigliere regionale Pasquale Di Faenza, ha dichiarato:
“La Giunta regionale, tramite gli assessori competenti, si impegna a svolgere un esame ricognitivo tecnico-amministrativo finalizzato all’acquisto del bene da destinare ad un museo calcistico. Questo è il primo passo per riqualificare il Centro Sportivo Paradiso, destinato a diventare un simbolo di Napoli e del suo legame con Maradona”.
Finora però non c’è nulla di definitivo, e magari il sogno degli “scugnizzi” napoletani potrebbe diventare realtà.