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Gay pride a Pompei, polemica sul percorso

Antonello-Sannino-ARCIGAY-CAMPANIA

POMPEI. «Il Gay pride all’esterno della città? Assolutamente no. Noi passeremo davanti al Santuario». Si preannuncia un lungo e duro braccio di ferro tra polizia e organizzatori del pride. Antonello Sannino, presidente Arcigay di Napoli, prende le distanze dal percorso stabilito dalla questura per la manifestazione del 30 giugno e chiama a raccolta i favorevoli alla sfilata del «Pompei Gay Pride 2018» all’interno del centro cittadino. Che comprende, ovviamente, la piazza su cui si affacciano il Santuario da una parte e il Municipio dall’altra. Lo riporta il quotidiano Il Mattino.

Gay pride a Pompei, scontro sul percorso

Lunedì scorso il dirigente del commissariato, il vicequestore aggiunto Angelo Lamanna, ha comunicato agli organizzatori del pride pompeiano il percorso stabilito dalla questura affinché non sia violata la zona di silenzio e non avvengano interferenze con le funzioni religiose. Secondo quanto stabilito nel nome del controllo dell’ordine pubblico, i partecipanti dovranno radunarsi in piazza Falcone e Borsellino, fare una prima tappa davanti alla stazione delle Ferrovie dello Stato, per poi proseguire lungo viale Mazzini e via Plinio, fino a raggiungere l’ingresso degli Scavi di piazza Esedra.

Antonello Sannino: “È la prima volta”

«È la prima volta che ci vietano di attraversare il centro cittadino per manifestare per i diritti umani, e di transitare davanti a un Municipio. È noto a tutti che la nostra è una manifestazione pacifica». Sannino incalza la polemica a distanza con chi ha posto il divieto assoluto di sfilare davanti alla basilica. «A noi interessa lo Stato laico, non quello religioso. Così si perde il senso della manifestazione: sfilare per le strade dove non ci sono negozi e attività commerciali non ha logica. Eppure i rappresentanti delle associazioni dei commercianti e dei B&B sono al nostro fianco e ci hanno assicurato il pieno sostegno».

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