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Vacanze e social media, genitori campani sempre più stressati: la ricerca

FILE - This Feb. 19, 2014, file photo, shows WhatsApp and Facebook app icons on a smartphone in New York. WhatsApp says on Tuesday, April 5, 2016, it's now using a powerful form of encryption to protect the security of photos, videos, group chats and voice calls in addition to text messages sent by more than a billion users around the globe. (ANSA/AP Photo/Patrick Sison, File)
FILE - This Feb. 19, 2014, file photo, shows WhatsApp and Facebook app icons on a smartphone in New York. WhatsApp says on Tuesday, April 5, 2016, it's now using a powerful form of encryption to protect the security of photos, videos, group chats and voice calls in addition to text messages sent by more than a billion users around the globe. (ANSA/AP Photo/Patrick Sison, File)

Una ricerca internazionale Groupon rivela che il 16% dei genitori campani ha iniziato a preoccuparsi delle vacanze estive dei propri figli con almeno 6 mesi di anticipo, perché il 76% di loro è convinto che le vacanze a cui hanno pensato non siano all’altezza delle aspettative.

I social media stressano i genitori

Tra i fattori che scatenano l’ansia dei genitori di non essere all’altezza delle aspettative dei figli ci sono i tanto amati/odiati social media: il 33% delle mamme e papà campani dichiara di sentirsi sotto pressione ad ogni post sui social che raffigura l’estate perfetta. Per il 32% dei genitori, la pressione aumenta a dismisura quando i loro figli raccontano loro le attività che hanno visto fare dai loro amici sui social. Addirittura c’è un 35% di genitori campani che dichiara di caricare solo le foto migliori e non quelle che sono l’effettivo ritratto della vita quotidiana.

Alle pressioni causate dai social media, si aggiungono poi i sensi di colpa dovuti dal poco tempo che i genitori hanno a disposizione per stare con i propri figli (49%), quelli causati dal tempo che i bambini passano al chiuso (33%) o davanti alla TV (33%), e quelli causati dalla mancanza di attività da fargli fare (19%). A parziale copertura del primo senso di colpa, il 45% dei genitori campani ha tranquillamente ammesso di aver fatto finta di essere ammalato al lavoro per avere più tempo da trascorrere con i bambini.

Nel tentativo di alleviare questi sensi di colpa, quasi 8 genitori campani su 10 affermano di sopperire alle loro mancanze con regali per i figli. In particolare, le mamme sono più spendaccione rispetto ai papà quando si tratta di sensi di colpa da attenuare. In media, i genitori campani spendono circa 220 euro a settimana per ogni bambino, posizionandosi sopra la media nazionale pari a circa 187 euro a settimana per ogni bambino. Principalmente, queste spese sono destinate a cene a base di pizza e hamburger (33%), sempre amati dai bambini, gite giornaliere a parchi tematici o cinema (31%), vestiti nuovi e dolci o caramelle (30%), nuovi giocattoli (24%) e nuove tecnologie come ipad o videogiochi (20%).

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