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Genny Cesarano, il pentimento decisivo di uno dei killer

murales-Benevento

NAPOLI. L’omicidio del giovane Genny Cesarano è una ferita ancora aperta al Rione Sanità. Oggi uno dei sicari che misero fine ai giorni del ragazzo ha deciso di parlare di quella che ha definito una «cosa brutta». Il killer pentito è Mariano Torre, 24 anni, che – come riporta Il Mattino – si è macchiato di diversi omicidi in nome di Carlo Lo Russo, boss ora collaboratore di giustizia.
Il 6 settembre del 2015, Mariano Torre e il commando armato agli ordini di Lo Russo assalirono piazza Sanità per rispondere immediatamente ai colpi sparati dagli affiliati del clan Esposito in via Janfolla, nei pressi dell’abitazione di Carlo Lo Russo.

 

«Ci sono altri colpevoli: conosco i nomi»

 

«Le persone che avete arrestato per l’omicidio del 17enne Cesarano sono realmente coinvolte nel delitto- ha confessato Torre. – Si tratta di soggetti responsabili, me compreso, che hanno svolto un ruolo nell’assassinio di quel ragazzino. Ma ce ne sono altri che non sono ancora finiti sotto accusa: conosco il nome e il ruolo degli altri personaggi che all’alba di due anni fa entrarono in azione nella Sanità e contribuirono ad ammazzare un ragazzino che nulla centrava con la camorra».

Nelle pagine depositate al Tribunale del Riesame, ci sono molti spazi bianchi, omissis della Procura, segno della capacità di Mariano Torre di indicare altri ex affiliati allo stesso gruppo criminale come responsabili dell’agguato alla Sanità.

Quella mattina furono esplosi 24 colpi, tutti ad altezza d’uomo. Ha spiegato Carlo Lo Russo: «Non era lui il nostro obiettivo, dovevano ammazzare il boss, quel ragazzo non c’entrava con le nostre vicende».

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