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Giornata mondiale della poesia, i versi di Peppino Impastato contro la mafia

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NAPOLI. La sua lotta contro la mafia a Cinisi rappresenta un caso più unico che raro. La storia e l’opera di Peppino Impastato, giovane siciliano proveniente da una famiglia con secolari e noti legami con la mafia locale, oggi sono tra i più importanti punti di riferimento nella lotta alla mafia.
Non è sempre stato così, in quanto – dopo quel tragico 9 maggio 1978 (lo stesso giorno dell’assassinio di Aldo Moro per mano delle Brigate Rosse) – i tentativi di depistaggio e la paura rischiarono di macchiare per sempre la memoria di uno degli uomini più coraggiosi di sempre.

Peppino Impastato, versi contro la mafia

Tra una trasmissione irrisoria dai microfoni della piccola Radio Aut, in cui Peppino Impastato e gli amici mettevano in ridicolo i mafiosi di Cosa Nostra come Gaetano Badalamenti, e l’attività in Democrazia Proletaria, oggi, nella Giornata mondiale della poesia, proponiamo alcuni versi, toccanti e potenti.

Versi scritti da Peppino Impastato che, se pensati in un determinato contesto, risultano di grande utilità e importanza. Eccoli:

Un mare di gente

Un mare di gente
a flutti disordinati
s’è riversato nelle piazze,
nelle strade e nei sobborghi.
È tutto un gran vociare
che gela il sangue,
come uno scricchiolio di ossa rotte.
Non si può volere e pensare
nel frastuono assordante;
nell’odore di calca
c’è aria di festa.

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