Dolore e sgomento ai funerali di Rosa Alfieri, la ragazza uccisa a Grumo Nevano da Elpidio D’Ambra. La chiesa di San Tammaro è il luogo dell’ultimo saluto, tra fiori, candele, foto e striscioni dedicati alla giovane, morta strangolata come è emerso dall’autopsia.
Grumo Nevano, il giorno dei funerali di Rosa Alfieri
Il sindaco, Gaetano Di Bernardo, ha proclamato il lutto cittadino. E sono le lacrime di familiari e amici di Rosa Alfieri gli unici echi che rimbombano nella piazza della chiesa. Al Comune e in tutti gli uffici pubblici, le bandiere sono a mezz’asta e listate a lutto. I negozi hanno abbassato le saracinesche alle 10.30. E resteranno chiusi fino al termine del rito funebre, celebrato dal vescovo, monsignor Arturo Spinillo.
Il dolore della madre
“Amore mio, sento ancora il pianto di quando per la prima volta sei venuta al mondo. Il tuo pianto, che emozione. Siamo cresciute insieme giorno per giorno, la nostra complicità ci ha unite sempre di più anche se ogni tanto non eravamo d’accordo e tu facevi sempre a modo tuo. Non ascoltavi nessuno e anche se sbagliavi per me rimanevi perfetta. Vivrai sempre nei nostri cuori e nei nostri ricordi. Ti amo vita mia, non ti dico un addio ma un arrivederci. I tuoi genitori Nicoletta e Vincenzo, i tuoi fratelli Pasquale e Luca”.
Rosa Alfieri, perizia psichiatrica su Elpidio D’Ambra
Emergono nuovi dettagli sul femminicidio di Rosa Alfieri. Sarà presentata a breve, dall’avvocato Dario Maisto, la richiesta di una perizia psichiatrica sul suo assistito, Elpidio D’Ambra, il 30enne reo confesso dell’omicidio della 23enne Rosa Alfieri, strangolata nell’abitazione dell’uomo, a Grumo Nevano, in provincia di Napoli, nel pomeriggio dello scorso primo febbraio. Il legale ha anche nominato un consulente che lo affiancherà nel prosieguo delle attività difensive.
Secondo il legale, D’Ambra era incapace di intendere e di volere quando ha assassinato Rosa, al termine di una colluttazione. D’Ambra ha sempre dichiarato di aver agito dopo aver sentito delle voci nel cervello che gli dicevano di uccidere la ragazza. Una versione che sembra contrapporsi con la sua fuga, durata 24 ore, durante la quale l’uomo ha provato a rendersi invisibile disfacendosi del cellulare e dei vestiti.
Le indagini
Le indagini dei carabinieri di Giugliano in Campania, coordinate dalla Procura di Napoli Nord, hanno anche chiarito il ruolo del giovane che si è recato a casa di D’Ambra su sua indicazione. Le attività dei militari dell’Arma escludono al momento un suo coinvolgimento nell’omicidio. Il giovane si recò a casa di D’Ambra con le chiavi dell’appartamento.
Quando aprì l’uscio era presente anche il padre della giovane vittima che così scoprì il corpo esanime della figlia in bagno. Dopo il ritrovamento il giovane fuggì in preda al panico ma fu rintracciato e ascoltato dagli investigatori.