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Impianti fotovoltaici: “Col Patto per Napoli ristrutturazioni anche nelle scuole”

Tabella con vantaggi e svantaggi impianti fotovoltaici

NAPOLI. Nella riunione presieduta da Domenico Palmieri approfondimenti sul tema sollevato dal presidente della Ottava Municipalità Apostolos Paipais. Hanno partecipato l’assessora al Verde e alla Qualità della Vita Maria D’Ambrosio, i dirigenti dei servizi competenti, il direttore dell’ABC Alfredo Pennarola e di Anea Michele Macaluso e il vice Segretario generale con delega alla Trasparenza Francesco Maida.

Impianti fotovoltaici, la discussione in commissione

Il presidente Palmieri ha aperto i lavori ricostruendo la vicenda degli impianti fotovoltaici realizzati a servizio degli edifici scolastici, una vicenda complessa iniziata nel 2008 e ripresa nel 2012, con linee e azioni di finanziamento diversi ma accomunati da esiti analoghi: realizzazioni parziali rispetto ai piani iniziali, solo undici su quarantadue inizialmente previsti nel primo caso, fonte di finanziamento i fondi comunitari 2007/2013, dodici su venti quelli sistemati nel 2012 con impianti funzionanti solo in parte.

Il presidente dell’Ottava Municipalità, Paipais, ha spiegato di aver sollecitato la commissione Trasparenza dopo aver constatato la presenza in cinque scuole del territorio di impianti, realizzati con fondi Fesr 2007/2013, completati, collaudati ma mai entrati in funzione per la mancata stipula del contratto con il gestore della rete elettrica. Nonostante gli approfondimenti richiesti e sollecitati dal Consiglio della Municipalità, ha concluso Paipais, non si riesce a comprendere a chi spettava provvedere alla stipula del contratto, e non va sottovalutato il presumibile danno erariale derivante dal mancato risparmio sulla bolletta di almeno 1600 euro l’anno.

Il direttore dell’ABC, Pennarola, ha invece spiegato il ruolo svolto nella vicenda dall’allora ARIN, nell’ambito di un processo che individuava nell’azienda idrica un polo di riferimento energetico del Comune. Sei gli impianti relizzati nel 2008, di proprietà dell’azienda che a fronte della realizzazione recuperava l’80 per cento del costo dell’impianto attraverso il conto energia. Nel 2012 un nuovo incarico, con l’azienda idrica titolare di una nuova mission che realizza altri sei impianti su richiesta del Comune, che sarebbe diventato il proprietario delle opere, ma senza che tra le parti fosse formalmente sottoscritto un contratto. Manca per queste opere l’allaccio alla rete e rimane un credito verso il Comune di 400mila euro. Un ruolo nella complessa vicenda lo svolge anche Anea, l’Agenzia napoletana per l’energia e l’ambiente, che, ha spiegato il direttore Michele Macaluso, segue negli anni l’attività relativa a diversi impianti, come quello della Canzanella e quelli realizzati dall’Arin, nell’ambito di un gruppo di lavoro tecnico finalizzato alla realizzazione e messa in esercizio. Dopo la richiesta al Comune di far riferimento alle norme sulla carbon tax e l’erogazione dell’anticipazione da parte della Regione, tutto si ferma per mancanza del co finanziamento comunale. Ora insieme agli uffici comunali si sta lavorando per completare gli interventi, ma prima occorre procedere alle verifiche e agli adeguamenti richiesti dalle norme sopravvenute.

Con i fondi del Patto per Napoli, ha spiegato il dirigente del servizio Progettazione, realizzazione e manutenzione edifici scolastici Alfonso Ghezzi, sarà realizzata la verifica di undici impianti installati sulle scuole, passaggio preliminare alla messa in rete, verifica assegnata attraverso l’affidamento diretto ad una ditta che ha già lavorato con il Comune su impianti analoghi. Successivamente gli impianti saranno consegnati alle Municipalità. Restano fuori dalle verifiche gli impianti di ABC.

Tra i consiglieri intervenuti, Brambilla (Mov. 5 Stelle) ha chiesto di verificare tutta la documentazione relativa agli impianti, in particolare i certificati di collaudo, rilevando la mancanza assoluta di una pianificazione energetica a partire dal 2005 e definendo discutibile la scelta di affidare, peraltro senza contratto, all’azienda idrica la realizzazione di impianti fotovoltaici, favorendo con scelte sbagliate la dispersione di milioni di euro di fondi pubblici, considerando quelli persi e quelli spesi senza un successivo risparmio sui costi energetici; per Esposito (Partito Democratico) solo grazie all’impegno del presidente dell’Ottava Municipalità si viene a conoscenza di una vicenda gravissima che ha causato una spesa pubblica inutile e senza chiare attribuzioni di responsabilità. Vanno perciò inviati tutti gli atti in Procura e istituita una commissione di indagine che verifichi ogni passaggio del procedimento; Moretto (Prima Napoli) ritiene necessario ricostruire quanto avvenuto a partire dal 2008, quando la Regione stanzia i fondi Fesr e li mette a disposizione dei comuni. Come sono stati gestiti i fondi assegnati a Napoli, il ruolo dell’ABC, le azioni che si intende mettere in campo, questi gli interrogativi che richiedono l’insediamento di una commissione di indagine.

Molti degli aspetti sollevati, seondo il vice segretario generale Maida, richiedono approfondimenti che devono essere però accompagnati da un coordinamento di competenze che, se non ancora individuate, spetta al direttore generale indicare, ferma restando la potestà di accertamento di tutti gli organi di controllo, interni ed esterni all’Amministrazione.

L’assessora D’Ambrosio ha spiegato di essersi attivata non appena sollecitata dal presidente dell’Ottava Municipalità, dando il via a tutti gli approfondimenti utili alla soluzione della vicenda. Per questo il servizio PRM ha attivato le procedure necessarie agli impianti degli edifici scolastici, mentre con ABC si sta lavorando per quelli da loro realizzati. Non va dimenticato, però, che la vicenda risale al 2008, anno dal quale occorre partire per ricostruire la catena delle eventuali responsabilità.

Di fronte alla mancanza di un quadro chiaro e all’individuazione certa di competenze, ha concluso il presidente Palmieri, sono assolutamente necessari ulteriori approfondimenti, che partiranno dall’acquisizione di tutta la documentazione utile e continueranno con il confronto con assessora e uffici per conoscere le ulteriori azioni messe in campo.

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