NAPOLI. Napoli, il Mezzogiorno, il Paese, l’Europa “hanno bisogno di una politica industriale che metta al centro la competitività delle aziende. Vanno create condizioni per il rilancio di un’impresa manifatturiera nel senso più ampio, tenendo conto dell’intera catena del valore, incluse le fasi precedenti e successive al processo produttivo. Un manifatturiero al passo con la trasformazione digitale in atto”.
La linea di Vito Grassi
Per il candidato designato alla Presidenza di Unione Industriali Napoli, Vito Grassi, amministratore della Graded Spa, è questa la priorità strategica da perseguire per il sistema associativo, in una visione di una società inclusiva, non limitata dunque al mero interesse di categoria, in cui l’impresa e ancora più gli imprenditori sappiano assumersi la responsabilità sociale di promuovere la crescita del territorio.
Il Programma di Presidenza, approvato oggi, giovedì 10 maggio, dal Consiglio Generale di Unione Industriali Napoli, indica alcune linee direttrici per un territorio più competitivo e capace di attrarre capitali d’investimento: diffondere la cultura d’impresa, del merito, della responsabilità, del risultato atteso e del risultato raggiunto.
Per conseguire l’obiettivo occorre rimuovere ostacoli che frenano lo sviluppo del Paese e soprattutto del Sud: infrastrutture carenti e che spesso non ‘dialogano’ tra loro, amministrazioni inefficienti, pressione fiscale molto alta, giustizia civile con tempi intollerabili per l’economia, costo dell’energia superiore di quasi il 28% a quello europeo e ancora più elevato nel Mezzogiorno. Un Sud in cui, più che altrove, bisogna inoltre combattere la subcultura criminale promuovendo Istruzione e Lavoro come Valori prima ancora che opportunità.
Per lo sviluppo economico e sociale è necessaria la crescita dimensionale delle imprese, spesso con strutture insufficienti per competere sul mercato globale. Bisogna distinguere tra proprietà e gestione delle aziende, aprirsi a capitali e presenze manageriali, favorire le diverse forme di aggregazione.
Un percorso comune che si estende anche all’ambito associativo, in cui si continueranno a rafforzare forme di collaborazione già avviate, come con Assolombarda e con Confindustria Puglia.
Impresa 4.0 sarà un orizzonte strategico ineludibile per l’azione della nuova Presidenza. I rapporti con università, centri di competenza e digital innovation hub saranno indirizzati sia alla promozione dell’innovazione tecnologica e organizzativa, sia alla questione centrale della formazione di nuovi profili professionali e di nuove competenze e abilità indispensabili per la modernizzazione delle imprese e degli stessi assetti sociali e istituzionali.
La promozione internazionale delle imprese napoletane, l’attuazione dei grandi progetti di riconversione e rigenerazione urbana, dai Campi Flegrei a Napoli Est, a Pompei e area vesuviana, l’attuazione della Zona Economica Speciale, la valorizzazione dei grandi nodi di trasporto, affiancando, a un aeroporto di Capodichino già con numeri da record, il rilancio del porto e il suo definivo collegamento con stazione ferroviaria e interporti: sono altrettanti capitoli di un itinerario di crescita solo avviato e da consolidare e sviluppare in tempi rapidi.
Il Consiglio generale dell’Unione ha anche approvato la squadra indicata da Grassi e che lo affiancherà nella realizzazione del suo Programma.
Accanto ai vice presidenti di diritto, ovvero il presidente del Gruppo Piccola Industria Anna Del Sorbo (delegata a “Sviluppo associativo, Reti d’impresa e Responsabilità sociale”) e il presidente del Gruppo Giovani Imprenditori Vittorio Ciotola (delegato a “Start up, Legalità e Passaggio generazionale”), sono stati eletti cinque vice presidenti: Maurizio Manfellotto con delega all’Innovazione e la competitività nel manifatturiero e la Trasformazione digitale; Armando Brunini, Promozione internazionale dell’Impresa napoletana; Francesco Tavassi Economia del mare; Maurizio Capotorto, Infrastrutture materiali, Trasporti e Relazioni industriali; Vincenzo Napolitano Energia ed Ambiente.