Cronaca Napoli, Napoli

Isis, altre due persone nel mirino degli inquirenti: scattano le perquisizioni. Pianificavano un attacco in via Cappella Vecchia: “C’è un quarto uomo: si cerca di identificarlo”

isis perquisizioni napoli indagini 28 gennaio
Foto generica

Isis, altre due persone nel mirino degli inquirenti: scattano le perquisizioni a Napoli. Pianificavano un attacco terroristico in via Cappella Vecchia: «C’è un quarto uomo: si cerca di identificarlo». Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

Isis, altre due perquisizioni a Napoli: “C’è anche un quarto uomo”

Non era solo durante quella missione «contro ebrei e Occidente». Non era solo nella sua ronda all’esterno della sinagoga di Napoli, situata in via Cappella Vecchia, né agiva da solo nel progetto di acquistare uno o più machete da utilizzare contro gli infedeli. Al contrario, a Napoli – probabilmente nella zona del Vesuvio – aveva almeno un paio di complici, anch’essi ben addestrati e capaci di operare su due fronti: il proselitismo ideologico-religioso, cercando di coinvolgere il maggior numero possibile di «soggetti militanti», e un attento monitoraggio degli infedeli, sempre partendo dall’azione all’esterno della sinagoga napoletana.

Queste sono le convinzioni che hanno portato la Procura di Napoli ad avviare un’indagine su due maghrebini, probabilmente di origine marocchina, nell’ambito della stessa inchiesta che ha recentemente portato all’arresto di un marocchino di 34 anni per presunti legami con il terrorismo internazionale. Iside, si registra una svolta. Dopo l’arresto, emergono altri due indagati. I lupi solitari diventano tre, con l’ombra di un quarto uomo ancora da identificare.

Le verifiche

Questa convinzione ha portato la Procura di Napoli a eseguire perquisizioni in due abitazioni collegate a due gemelli, entrambi trapiantati a Napoli da qualche mese. Sono considerati vicini alla cosiddetta rete del terrore e, soprattutto, potenzialmente pericolosi per i cittadini occidentali e i loro simboli. Si tratta di un’importante svolta nell’inchiesta che coinvolge Firaoun Mourad, nato nel 1991 in Marocco, con un passato a Verona prima di trasferirsi a Napoli, nel comune di San Giuseppe Vesuviano. Ricordate la sua storia? Mourad è stato arrestato per presunti legami con l’Isis.

Lo scorso 20 ottobre, si è svolto un sopralluogo di venti minuti all’esterno della sinagoga di via Cappella Vecchia, che ha portato all’emissione di una misura cautelare in carcere, firmata dal gip del Tribunale di Napoli, Rosamaria De Lellis. L’inchiesta è condotta dal pm Claudio Onorati, sotto la supervisione del Capo della Procura di Napoli, Nicola Gratteri. L’ultimo sviluppo risale a poche ore fa, con due perquisizioni effettuate in altrettanti domicili. L’operazione ha avuto esito positivo: presso l’abitazione dei due gemelli legati a Firaoun Mourad sono stati raccolti elementi che rafforzano le attuali ipotesi investigative. E non è tutto.

Sono stati sequestrati cellulari, un machete e vari dispositivi informatici. Diversi account sono attualmente sotto esame, e emerge il profilo di un quarto individuo su cui sono in corso indagini. Non si tratta di una rete nel senso tradizionale del termine, ma alla luce del materiale analizzato nelle ultime ore dalla Digos, è evidente che non ci troviamo di fronte a soggetti completamente isolati. Tornando all’arresto di Firaoun Mourad, pochi giorni fa il marocchino, presunto affiliato all’Isis, si è presentato davanti al giudice per le indagini preliminari. Difeso dall’avvocato Enza Marino, ha alzato la guardia, rispondendo alle accuse che lo tengono in carcere e rivendicando il suo ruolo: “Sono un maestro religioso, ho migliaia di seguaci.”

Le accuse

I due gemelli sono accusati di apologia di terrorismo e indottrinamento. Sono emersi diversi contatti tra il marocchino detenuto e gli ultimi due cittadini magrebini coinvolti nelle indagini. Si stanno esaminando in particolare i contenuti di una chat denominata “Tesori coranici”, un’espressione che si riferisce a un testo sacro venerato da miliardi di fedeli e che non ha alcun legame con i presunti obiettivi anti-sionisti e anti-occidentali. Tuttavia, approfondendo l’indagine, emerge un altro aspetto interessante. Prima di trasferirsi definitivamente a Napoli, Firaoun Mourad stava per aggredire un altro uomo per strada. Questa informazione proviene da una delle intercettazioni registrate, confermata da ulteriori riscontri. In sintesi, mentre si trovava a passeggiare a Verona, il marocchino avrebbe sentito un passante bestemmiare.

Ecco il commento al telefono del presunto terrorista: «Porto con me un’arma, la nascondo addosso e dirò alla vittima di venire con me. Dopo averlo rassicurato, lo colpirò e lo farò cadere a terra. Poi tornerò a casa, prenderò il mio zaino e non dirò nulla. Tornerò a Napoli, ma chi mi riconoscerà? Diranno che sono un uomo barbuto e andranno a cercarmi in trasmissioni come Chi l’ha visto? Devo eliminare quel bastardo dalla faccia della terra».

Comune di NapoliIsis