NAPOLI. Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, che da giorni si sta battendo a fianco dei lavoratori interessati, per scongiurare la paventata chiusura del punto vendita della Trony in via Luca Giordano al Vomero, con la perdita del posto di lavoro dei 41 dipendenti attualmente impegnati, annuncia il raggiungimento di ben 2.800 sottoscrizioni della petizione online indirizzata al ministro del lavoro Poletti, al presidente della Giunta regionale della Campania De Luca e al sindaco di Napoli, De Magistris. Petizione – tesa a sensibilizzare tutte le istituzioni nazionali e locali ma anche l’opinione pubblica sulla grave situazione che si sta determinando – presente alla pagina internet https://www.change.org/p/giuliano-poletti-napoli-salviamo-il-punto-vendita-trony-e-il-posto-di-lavoro-dei-41-dipendenti
Le dichiarazioni di Gennaro Capodanno
«In verità – esordisce Capodanno -, sebbene la procedura di licenziamento sia stata attivata agli inizi di questo mese, la notizia della possibile chiusura dello store vomerese era già nell’aria da un poco di tempo a questa parte. Si osservavano infatti alcuni preoccupanti segnali. Innanzitutto era sparita la vigilanza che abitualmente si trovava all’ingresso. Inoltre gli scaffali al piano terra, man mano che avvenivano le vendite, apparivano sempre più vuoti o riempiti con imballaggi di cartone invece che con i prodotti disimballati, aspetto che si è osservato anche durante il periodo natalizio».
«Alle tante domande degli abituali clienti per informarsi sul perché di questo stato di cose ma anche per sapere se i prodotti mancanti sarebbero stati disponibili a breve – prosegue Capodanno – le risposte erano quasi sempre evasive, presumibilmente nella speranza che, anche attraverso l’opera dei sindacati, si trovasse una soluzione che non comportasse la chiusura del punto vendita con il conseguente licenziamento dei lavoratori. Poi invece la doccia fredda con l’avvio ufficiale della procedura di licenziamento che dovrebe produrre i suoi effetti a partire dal 20 febbraio dell’anno prossimo».
«Una notizia – aggiunge Capodanno – che avrà sicuramente notevoli ricadute, e non solo per gli addetti, quella della possibile chiusura dello store di elettronica, che occupava gli stessi spazi, in via Luca Giordano, che per dieci anni avevano ospitato la FNAC, la ditta francese che al Vomero era a sua vota subentrata nell’anno 2003 allo storico negozio Standa, chiudendo poi definitivamente il 26 maggio 2013. Allora, anche a seguito delle battaglie sostenute dai lavoratori, in base a un accordo sindacale, una parte del personale della FNAC era stata assorbita dalla subentrante ditta. Non solo, ma, dopo petizioni e manifestazioni varie, si riuscì a salvare anche il reparto editoriale, posto al piano interrato, lasciando così in vita una delle poche librerie rimaste sul territorio del Vomero».
«Oggi – sottolinea Capodanno – la storia sembra ripetersi, senza che però, al momento, si prospetti alcuna ipotesi che garantisca il posto di lavoro degli attuali dipendenti. Al riguardo non si conosce neppure l’eventuale nuova destinazione che potrebbero avere i locali in via Luca Giordano, una parte dei quali, rispetto a quelli un tempo occupati dalla FNAC, comunque è stata già da tempo locata ad altre ditte».
«La scomparsa di questo tipo di attività commerciale – puntualizza Capodanno – sembrerebbe determinata, segnatamente nel settore dell’elettronica e, più in generale, dell’high-tech, da un lato, dagli elevati costi di gestione, dall’altro, dalla concorrenza, con prezzi decisamente competitivi, del commercio online, al quale preferirebbero rivolgersi gli acquirenti, specialmente giovani. Peraltro la chiusura, per quanto riguarda il marchio Trony, non riguarda solo l’esercizio commerciale in via Luca Giordano, ma anche altri punti vendita presenti in altre città italiane, per un totale di 105 dipendenti che rischiano il posto di lavoro, dei quali ben 41 solo a Napoli».
«L’obiettivo della petizione è di almeno cinquemila firme dopodiché essa verrà inoltrata ai destinatari – conclude Capodanno – Nel frattempo auspichiamo che, oltre ai cittadini, accanto ai lavoratori si schierino i vertici e i rappresentanti di tutte le istituzioni, dai parlamentari nazionali ai consiglieri della municipalità, passando per i consiglieri regionali e comunali. Sollecitiamo inoltre l’apertura, in tempi brevi, di un tavolo di concertazione sulla vicenda, che veda la presenza di tutti i soggetti interessati, teso ad evitare la chiusura del punto vendita del Vomero, salvaguardando così il posto di lavoro dei 41 dipendenti. Infine, dal momento che con la chiusura di Trony rischierebbe di sparire anche il reparto editoriale, ci auguriamo che scendano in campo anche gli intellettuali, lanciando un apposito manifesto, così come fu fatto in altre analoghe occasioni».