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Le problematiche più imminenti del Centro Direzionale di Napoli

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NAPOLI. Tra le problematiche segnalate dai cittadini, per il presidente Cecere quella che desta maggiore raccapriccio, per il tasso di violenza e sopraffazione che evidenzia, è quello della prostituzione di giovani donne, in particolare nigeriane, un fenomeno diffuso nell’intera zona a ridosso del Centro Direzionale. La riunione odierna ha tratto spunto dalla richiesta della consigliera Bismuto che, a seguito di un incontro con i cittadini, ha elencato le principali problematiche segnalate: accanto alla prostituzione, l’alta concentrazione nell’intera area a ridosso della stazione centrale di Cas (Centri di Accoglienza Straordinaria), un elemento che, più che l’integrazione, alimenta il disagio di cittadini e degli stessi immigrati; a questo si aggiunge un accampamento Rom di circa 300 persone in un’area limitrofa, i problemi della sicurezza, con la richiesta di maggiore presidio delle forze dell’ordine, un inquinamento da amianto, l’illuminazione insufficiente, preoccupazioni per la stabilità delle strutture per la presenza di infiltrazioni nella parte sotterranea del Centro Direzionale. Di qui la necessità di affrontare a step le diverse problematiche, individuando di volta in volta gli interlocutori al fine di dare risposte su singole problematiche e costruire proposte di più ampio respiro sulle tematiche più generali. Una impostazione che, secondo la consigliera Menna (Movimento 5 Stelle) può garantire alle commissioni consiliari di essere luogo di approfondimento e anche di proposta su temi molto complessi, anche dal punto di vista culturale, quale, ad esempio, è il tema della prostituzione. Come ha segnalato il presidente della commissione Qualità della vita e Pari opportunità, Francesco Vernetti, ci sono problemi che richiedono una progettazione a scala cittadina, ad esempio, la necessità di favorire la trasformazione dei Cas in SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), superando così il carattere emergenziale dell’accoglienza a favore di politiche di integrazione, la stessa impostazione che deve presiedere anche all’integrazione delle giovani extracomunitarie costrette alla prostituzione per strada. Su questo tema si è soffermato anche il consigliere Moretto (Prima Napoli) che, facendo riferimento anche alla propria esperienza di presidente circoscrizionale, ha descritto il sistema criminale che sta dietro la prostituzione minorile, sia maschile che femminile, nelle zone limitrofe al Centro Direzionale denunciando che solo nella prima giunta de Magistris si era cominciato un intervento organico sulla prostituzione, poi naufragato, ad esempio con la previsione delle multe per i clienti, mentre oggi tutti questi fenomeni sono senza controllo e finiscono anche per alimentare un’economia sommersa nella zona dove, per l’incontrollata presenza di immigrati, ogni notte gli abitanti assistono a violente liti e vere e proprie risse. Sul Centro Direzionale si è incentrato l’intervento del consigliere Palmieri (Napoli Popolare) per il quale non è stato mai completato il progetto riguardante quest’area della città; senza contare che il Centro Direzionale, grazie alla sua conformazione e alle sue risorse, potrebbe diventare una valida alternativa alla movida giovanile decongestionando le zone che oggi ne sono destinatarie; di qui l’opportunità di coinvolgere l’intero Consiglio in una seduta monotematica dedicata proprio alle prospettive per il centro Direzionale. Le aree di espansione del Centro Direzionale, ha ribadito il consigliere Santoro (Misto – Fratelli d’Italia), dalle quali furono frettolosamente espulse, tra il 2010 e il 2011, le attività produttive, come il mercato ortofrutticolo, ospitano oggi un parcheggio o sono occupate dai Rom, per cui occorre una discussione, produttiva e ampia, su quello che si ritiene debba essere il destino del Centro Direzionale di Napoli.

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