NAPOLI. “Come Ordine dei giornalisti della Campania siamo assolutamente favorevoli alla legge regionale sull’editoria proposta dalla giunta regionale e che a breve andrà in consiglio”: queste le parole del presidente regionale dell’Ordine dei giornalisti Ottavio Lucarelli.
Videointervista al presidente Ottavio Lucarelli
L’intervista è stata realizzata a margine del corso di formazione giornalistica “Uffici stampa: legge 150 e occupazione nella deontologia professionale”, tenutosi presso la sede della Provincia di Salerno e al quale hanno preso parte, come relatori, oltre allo stesso presidente Lucarelli, il capo ufficio stampa della Regione Campania Paolo Russo, il giornalista Eduardo Scotti e il docente di Diritto dell’informazione e della comunicazione Giovanni Maria Riccio.
L’iter legislativo
La legge sull’editoria – come spiegato da Paolo Russo, tra i promotori della legge – è in discussione in sede di commissione regionale: è stata approvata di recente dalla giunta regionale e, dopo la discussione in commissione, dovrebbe approdare in consiglio regionale per l’approvazione definitiva. “Auspichiamo – ha detto Paolo Russo – che possa essere portata in consiglio regionale e approvata entro la fine dell’anno. Altrimenti, con la prima tornata utile a gennaio”.
I contenuti della legge
La legge sull’editoria sancisce, in linea con la legge 150 del 2000, che tutte gli organi legati alla Regione Campania come ente debbano avere l’ufficio stampa, con giornalista (o giornalisti) impiegati secondo il Contratto collettivo nazionale di categoria, siano essi professionisti o pubblicisti, a patto che iscritti all’Ordine dei giornalisti.
“Per la legge sull’editoria – ha spiegato Paolo Russo – è impegnata la cifra di 2,5 milioni di euro, che servirà a integrare i contratti esistenti, a permettere l’assunzione di nuovi giornalisti e a finanziare l’editoria tramite bandi pubblici. Tengo a precisare che questa legge nulla a che vedere con la comunicazione istituzionale”.
Martedì prossimo è prevista una nuova discussione in commissione: la proposta di legge potrebbe quindi poi passare al vaglio del consiglio regionale.