Cronaca Napoli, Napoli

Uccisa dal compagno a calci e pugni, per i giudici fu violenza per futili motivi

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Arriva una nuova sentenza dopo la morte di Lucia Caiazza la donna uccisa nel maggio del 2020 ad Arzano. Fu massacrata di botte durante il lockdown dal compagno Antonio Garzia, il quale tentò di far credere che la donna si fosse fatta male in un incidente stradale.

Lucia Caiazza uccisa ad Arzano: violenza per futili motivi

I giudici della II sezione della Corte d’Assise che lo scorso luglio condannarono l’imputato a 16 anni di reclusione per omicidio preterintenzionale aggravato dai futili motivi, nelle motivazioni della sentenza scirvono che Garzia è “caratterizzato da istinti violenti ai danni delle compagne che di volta in volta ha avuto, espressione finale di una oggettivizzazione della donna intesa quale mero stringenti per la soddisfazione dei propri desideri e nei limiti di una propria utilità intesa anche come comodità della vita quotidiana” come riportato dal Corriere del Mezzogiorno. 

Le motivazioni

Lucia Caiazza era stata più volte picchiata dal compagno, che la tradiva anche con una propria ex, e aveva deciso di mettere fine alla loro convivenza. Proprio questo aveva scatenato la furia dell’uomo, che si era accanito contro di lei spappolandole la milza. I giudici (presidente Concetta Cristiano, a latere Roberto D’Auria che è anche estensore della sentenza) hanno anche disposto un risarcimento nei confronti delle figlie di Lucia, assistite dall’avvocato Sergio Pisani.

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