Luciano De Crescenzo nasceva il 18 agosto del 1928. È stato un gigante del mondo della cultura. Figlio di un fabbricante di pellami, ha svelato negli anni e a modo suo, ogni dettaglio della sua biografia: dai genitori che si conoscono “in fotografia” alle marachelle col compagno di scuola Carlo Pedersoli in arte Bud Spencer; dall’apprendistato nella ditta paterna agli studi in ingegneria idraulica passando per i giorni di guerra a Cassino.
Dietro l’aria sorniona, l’ingegner De Crescenzo era prima di tutto un umanista che ha fatto di ironia e divulgazione le sue bandiere espressive, intingendo il tutto in un umorismo sapido e colto che diventa popolare con la levità tipica della sua cultura, fatta risalire alla filosofia greca tradotta nel buonsenso comune.
Dopo aver fatto carriera da informatico, lascia il lavoro e si dedica alla scrittura in “Così parlo Bellavista” (1977), che vendette oltre 600 mila copie. È seguita un’altra cinquantina di testi, ma è stato anche regista, attore, opinionista. È morto il 18 luglio del 2019 a Roma. Per ricordarlo, abbiamo voluto elencare alcune delle sue frasi più belle. Eccole.
Le frasi più belle di Luciano De Crescenzo
- Gli uomini sono angeli con un’ala sola. Possono volare solo abbracciati.
- La lunghezza effettiva della vita è data dal numero di giorni diversi che un individuo riesce a vivere. Quelli uguali non contano.
- La vita potrebbe essere divisa in tre fasi: Rivoluzione, Riflessione e Televisione. Si comincia con il voler cambiare il mondo e si finisce col cambiare i canali.
- Molti studiano come allungare la vita, quando invece bisognerebbe allargarla.
- Nel Fedro di Platone, Socrate diceva che la scrittura era una minaccia per la cultura perché a un libro non si possono fare domande. A Socrate mancava Internet.
- Alcuni temono che la felicità sia un bene molto lontano, quasi irraggiungibile, motivo per cui corrono a più non posso nella speranza di avvicinarla, senza mai rendersi conto che più corrono e più se ne allontanano.
- Non conviene fare sesso. Dura poco, si fa una gran fatica e la posizione è ridicola.
- «Napoli è una mazza, come quelle che si usano per suonare i gong. La mazza è sempre la stessa, ma il suono che ne esce è diverso perché sono diversi i piatti che rimbombano.» «E noi saremmo i piatti?» chiedo io. «In altre parole, non suoniamo ma siamo suonati.»
- Correvo per il motivo più vecchio del mondo: per amore.
- Lo studio non è lavoro ma la forma più gloriosa di gioco.
- Piangere è facilissimo: basta tirar fuori una lacrima che subito dopo arrivano le altre. Ci si commuove del fatto che si sta piangendo.
- Oggi l’avviso di garanzia dovrebbe cambiar nome: è a tutti gli effetti un avviso di sputtanamento, se non addirittura una condanna anticipata.
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- Oggi la parola «casino» è sinonimo di «chiasso», eppure, credetemi, non esiste al mondo luogo più silenzioso di un casino durante le prime ore del mattino: le ragazze dormono, il telefono non squilla, i clienti non possono entrare e tutto è silenzio.
- […] le barche, i pescatori, il sole, il mare, il Vesuvio, Capri, Sorrento e Posillipo. Oggi ho imparato che queste cose non bisogna nemmeno nominarle perché sono tutte folcloristiche.
- La napoletanità era per me il dialogo, i rapporti interpersonali, la musica, il sentimento e tutte quelle manifestazioni umane di cui più sentivo la mancanza a Milano. La milanesità, invece, era il rispetto per il prossimo, la capacità di mettersi in fila, la puntualità e il senso civico.
- Credo di essere una di quelle scalette con soli tre gradini, che si trovano nelle biblioteche e che consentono di prendere i libri dagli scaffali che stanno più in alto.
- Il Medioevo è passato alla storia come il periodo dei secoli bui. Nessuno, però, mi ha spiegato chi era stato a spegnere la luce.
- I pensieri a volte si comportano come lo scotch biadesivo, ovvero quello che per quanto tu possa fare attenzione finisce sempre con l’incollarsi sulle mani.
- Sono affetto dal Dubbio Positivo. Ho sostituito il verbo “credere” con il verbo “sperare”.
- È incredibile come Milano, certe volte, sappia diventare bella a primavera!
- La Fede è violenza!
- La fantasia, al pari dei muscoli, se non viene esercitata si atrofizza.
- La fretta, nenné, fa più danni della grandine!
- Prima di prendere sonno potremo sempre fare un po’ di sesso, a meno che non preferiremo farlo su Internet.
- Per gli individui affetti da questo morbo, il libro, una volta letto, cessa di essere una delle tante copie in circolazione di un testo e diventa parte integrante del proprio corpo e, come tale, non può essere più ceduto in prestito a nessuno.
- A ben vedere, l’esperienza di vita è una somma più lunga di avvenimenti.
- Aveva ragione Pascal quando diceva: “l’infelicità del mondo dipende dal fatto che nessuno vuole restare a casa sua”.
- Sui ragazzi me ne dicono di tutti i colori: che sono poco attenti alla lettura, tutti presi dai loro aggeggi tecnologici, che hanno elevato l’incomunicabilità a livelli mai sperimentati dalle generazioni precedenti. Sarà, ma io non mi fido. Non credo nei luoghi comuni, sono di natura portato a sperare nell’evoluzione dell’uomo.
- Siamo angeli con un’ala soltanto e possiamo volare solo restando abbracciati.
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- A Napoli gli omosessuali si dividono in due grandi categorie: i ricchioni e i femminielli. I primi sono persone uguali in tutto agli altri uomini, salvo il fatto che nelle relazioni amorose preferiscono il proprio stesso sesso, mentre i femminielli sono da considerare donne vere e proprie, spesso anche belle, che solo l’anagrafe continua a classificare come maschi.
- […] io continuo a pensare che la lunghezza effettiva della vita è data dal numero di giorni diversi che un individuo riesce a vivere, i giorni uguali invece non contano.
- Non ci rendiamo conto che la vera povertà è rappresentata dall’ignoranza, in quanto a stabilire le differenze sociali non sono i soldi, ma la cultura che si ha e quella che non si ha.
- Come tutti i single, dò molta importanza all’amicizia, seguo tutti gli amici con devozione.
- Da sempre sono convinto che esista una sottile differenza tra l’amare e il voler bene: l’amore, infatti, sebbene sia un sentimento forte, molto spesso tende a consumarsi e di conseguenza a finire. Il voler bene, invece, cresce sempre.
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- «Zio Cardellino, che cosa è la morale?» «é una cosa molto bella che però, certe volte, può far diventare molto cattivi.»
- […]Stammi a sentire: non ti fidare di chi ti dice che solo con le tue forze puoi farcela. Ci vuole anche ciorta, come diciamo qua.
- Salutame a Socrate.
- Di Berna si dice che sia grande il doppio del cimitero di Vienna ma che ci si diverta solo la metà.
- Oltrepassare la linea gialla rappresenta quel momento della vita in cui un uomo, a volte consapevolmente, altre inconsapevolmente, intraprende una strada piuttosto che un’altra. È una scelta difficile, perché la via che si sceglie di percorrere può cambiare irrimediabilmente il nostro futuro.
- Non a caso Caos è l’anagramma di Cosa o Caso.
- Il passato non sta mai fermo un attimo: è mobile come una bandiera in una giornata di vento. Visto con gli occhi del presente, tende continuamente a modificarsi, fino a diventare quello che Sant’Agostino definiva «il presente del passato».
- L’ozio è uno strumento utilissimo per misurare le qualità di un essere umano.
- Quando hai paura di qualcosa, cerca di prenderne le misure e ti accorgerai che è poca cosa.
- Nelle persone, così come nei luoghi, c’è spazio per la ragione e per la passione.
- La gioventù, la maturità e la vecchiaia sono tre periodi della vita che potremmo ribattezzare “rivoluzione, riflessione e televisione”. Si comincia col voler cambiare il mondo e si finisce col cambiare i canali.
- [In riferimento al matrimonio] La scena è tutta per la moglie, che lo ha prescelto, a sua insaputa, per una recita da spalla in questa che è la sua giornata.
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- Due rette parallele s’incontrano solo all’infinito quando ormai non gliene frega più niente.
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- La povertà del futuro sarà l’ignoranza, e le differenze sociali degli anni a venire saranno stabilite, più che dal denaro, dalla cultura di chi sa qualcosa e di chi non sa niente.
- Con il tempo, anche il bello diventa meno bello, e il brutto meno brutto. Bellezza e bruttezza, infatti, sono caratteristiche dei primi approcci; in seguito tendono ad avvicinarsi.
- Si è sempre meridionali di qualcuno.
- Per farsi un amico ci vuole quasi una vita. Bisogna essere stati poveri insieme e qualche volta felici.
- Napoli per me non è la città di Napoli ma solo una componente dell’animo umano che so di poter trovare in tutte le persone, siano esse napoletane o no. A volte penso addirittura che Napoli possa essere ancora l’ultima speranza che resta alla razza umana.
- Quando dico “lavoro” non penso ad una fatica, ad un supplizio che uno deve sopportare dalla mattina alla sera per rendersi indipendente dal punto di vista economico, ma ad una opportunità che Dio ci ha offerto per dare più senso alla nostra esistenza. Ricordatevi quello che vi dico: una cosa è “fare” il tabaccaio, e una cosa è “essere” tabaccaio.
- L’animo umano ha bisogno di nutrirsi di speranza, così come lo stomaco ha bisogno di cibo. La vita invece spesso è amara e non concede scappatoie ai desideri dei mortali. Alcune verità sono senza alternative: tutti dobbiamo morire, chi è brutto non potrà mai diventare bello, chi è vecchio non potrà mai ritornare giovane e chi vive una vita opaca e senza entusiasmi sa che molto difficilmente riuscirà a cambiarla. E allora che fare? Non resta che rifugiarsi nel mistero, evadere nel trascendente. Ed ecco fiorire da ogni parte le favole, gli extraterrestri, gli oroscopi, le droghe e gli estremismi politici.
- L’erotismo è una stanza buia dove si entra con molta curiosità e un pizzico di paura. L’erotismo è il battito accelerato del cuore di fronte al mistero. L’erotismo è partire alla scoperta dell’America senza essere sicuri che ci sia una America dall’altra parte. L’erotismo è il possesso della persona amata unito all’ansia di perderla. L’erotismo è la continua ricerca del limite.
- Io non sono te e tu non sei me. Però, tutti e due siamo noi.
- «E chi Io sa! Chi lo sa come è Napoli veramente. Comunque io certe volte penso che anche se Napoli, quella che dico io, non esiste come città, esiste sicuramente come concetto, come aggettivo. E allora penso che Napoli è la città più Napoli che conosco e che dovunque sono andato nel mondo ho visto che c’era bisogno di un poco di Napoli.»
- In questo mondo del progresso, in questo mondo pieno di missili e di bombe atomiche, io penso che Napoli sia ancora l’ultima speranza che ha l’umanità per sopravvivere.
- Per me, il latino non è una lingua morta ma una lingua immortale.
- Disse: “Tu uomo lavorerai con sudore e tu donna partorirai con dolore!”. Poi, quando li vide uscire dal cancello gettò loro l’ultimo anatema: “E tutti e due sarete perseguitati nei secoli dei secoli dal Secondo Principio della Termo-dinamica!”.
- Più che ambire al titolo di dottore, ognuno cerchi di guadagnarsi almeno quello di egregio [da ex gregis = fuori dal gregge] e di pensare con il proprio cervello, avendo in massima cura le tradizioni.
- Il potere piace proprio perché suscita invidia.
- [Su Ulisse] Il più astuto di tutti gli eroi greci, dal multiforme ingegno, ma anche il più umano e la personificazione stessa del coraggio. A lui che fra tutti mi è il più caro, a lui che di tutti è il più fico, dedico la parte finale di questo libro.
- Masaniello, tra tutti i personaggi storici, comici, politici e artistici nati a Napoli, è quello che maggiormente incarnò lo spirito napoletano. E questo perché espresse le contraddizioni, l’istinto di amore, l’incapacità di esercitare il potere, la generosità e l’ignoranza del suo popolo. Masaniello è amore e disordine.
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- Non è l’individuo a creare il disordine, ma è l’ambiente a favorirlo.
- «Per me pazzo, significa diverso, e io penso di esserlo.» «Diverso in che senso?» «La mia è una diversità minima, eppure tanto strana da non essere accettata dalla collettività.»
- «Piano, piano con questa parola: industrializzazione» dice il professore. «Napoli è stata rovinata da Lauro, da Gava e dalla chimera dell’industrializzazione. Lauro l’ha gestita come l’ultimo dei Borboni, Gava ha addirittura fatto rimpiangere Lauro, ma nessuno dei due ha fatto tanto male a Napoli come chi ha creduto di risolvere il problema napoletano con l’industrializzazione. Voi invece immaginatevi una Napoli senza ciminiere, una Napoli che nella piana di Bagnoli al posto dell’Italsider avesse avuto tutta una serie di alberghi, di cottages, di villini e di casinò. Positano, Amalfi, Ischia, Capri, Procida, Baia, il lago d’Averno, Pompei. Ercolano, Vietri, Cuma, il Faito, il Vesuvio, isole, scogli, montagne, vulcani, laghi. il punto d’incontro del turismo mondiale! La Las Vegas d’Europa! Il paradiso in terra! Ma pensate, ad esempio, al Castello dell’Ovo, a questo bellissimo maniero medioevale, ricco di enormi sale, di piccole viuzze interne e di suggestive botteghe».
- La morte esiste solo come evento che procura dolore ai superstiti soltanto. Lo diceva anche Epicuro: “Perché spaventarsi della morte: se ci sei vuol dire che non sei morto, se sei morto vuol dire che non ci sei!”. Quindi una morte collettiva, totale, non può preoccupare […]; è una morte senza funerali, senza lacrime.
- […] come si dice a Napoli «sfortunate con i mariti», erano due zitelle di ritorno.
- D’altra parte chi in vita sua non ha mai avuto dubbi? Solo uno stupido. Comprando, invece, un libro intitolato Il Dubbio, il lettore alla fine si rende conto di aver fatto bene a dubitare». «Ne sei proprio sicuro?». «Non ho alcun dubbio».
- Socrate, pur essendo l’anagramma preciso di Storace, in materia di omosessualità la pensava in modo del tutto diverso dall’ex governatore della Regione Lazio.
- Più il Caso diventa determinante in una scelta e più il sistema delle tangenti si troverebbe in difficoltà.
- Il massimo della vanità è scrivere i propri pensieri, nascondere il quaderno e sperare che qualcuno lo trovi.
- Il nostro capo è tanto una brava persona, ma come tutti i milanesi ha un grosso difetto: è fissato con la puntualità. Dice sempre che se il maresciallo Grouchy fosse stato puntuale, Napoleone non avrebbe mai perso a Waterloo.
- Fa come vuoi, tanto in entrambi i casi ti pentirai.
- Chi lavora in IBM sa che deve prevedere ogni possibile contrattempo, e per ogni contrattempo, fine del mondo compresa, deve sempre avere a portata di mano una procedura d’emergenza.
- Non esistono razze, categorie o popoli cattivi, ma solo singoli individui non dotati di pietas.
- Spesso fa più male la paura di morire che la morte.
- Fra lo stress e la noia preferisco lo stress.
- Il potere non sazia, anzi è come una droga e richiede sempre dosi maggiori.
- Che cos’è il potere? A pensarci bene, è una stronzata.
- I marinai fanno parte del popolo e il popolo è nobile. Essere nobili vuol dire essere fieri di quello che si è.
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- Bisognerebbe sempre ricominciare da capo, avere una seconda vita, come chi ha un secondo lavoro.
- La ricchezza è una condizione relativa: è ricco chi guadagna di più di quanto spende e, viceversa, è povero chi ha esigenze superiori al reddito.
- Spesso quello che in un primo momento ci sembra irrimediabilmente nefasto può nascondere delle conseguenze positive assolutamente inaspettate, basta attendere un po’ e lasciare che le cose abbiano il loro corso. Anche per i fatti insomma, come per le persone, non bisogna mai aver fretta di giudicare dalle prime apparenze.
- Stare fermi, insomma, e non fare altro che pensare, vuol dire anche crescere.
- Ah Milano, Milano! Città di amanti in attesa d’amore: zoppi che si appoggiano ad altri zoppi per non cadere e che scoprono, dopo un po’ di strada fatta insieme, di non avere la stessa camminata.
- Uno dei modi per essere sicuri dell’esistenza del tempo è quello di osservare qualcosa che si muove.
- Tutto cominciò per colpa del toner. Ma, a proposito, lo sapete che cos’è il toner? È una sostanza inventata dal demonio: una vera e propria calamità naturale, una minaccia alla salute di chiunque si avvicini nei suoi paraggi!
Il toner è più sottile dell’aria, si espande come una nuvola e macchia tutto quello con cui viene a contatto. Guai a respirare in presenza del toner! Lui vi penetra nei polmoni e vi resta per sempre, per i secoli dei secoli. E non basta: sono convinto che, volendo, potrebbe macchiarvi anche l’anima. - Oggi il settanta per cento dell’umanità muore di fame… e il restante trenta per cento fa la dieta.
- Una famiglia non si sceglie: nasci e te la trovi intorno che ti sorride.
- La stupidità è il motore del mondo. I politici, gli uomini di marketing, i religiosi, i personaggi dello spettacolo, campano tutti, chi più chi meno, sulla stupidità umana.
- La parola esagerazione non esiste nel vocabolario dell’amore.
- “Solo gli imbecilli non hanno dubbi”; “Ne sei sicuro?”; “Non ho alcun dubbio!”
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- I vecchi che posseggono il senso dell’umorismo hanno diritto al trenta percento di sconto sull’età.
- Se un giorno, in trattoria, vi capitasse di vedere un gruppo di giovani, seduti al tavolo accanto, che si sganascia dal ridere per battute che, onestamente, a voi non fanno nemmeno sorridere, non vi stupite: non stanno ridendo delle battute, ma di un’intera vita trascorsa insieme.
- Accomunanza: Vivere insieme non avendo nulla in comune come i napoletani e i milanesi, due popoli diversi uniti dalla stessa televisione.
- I napoletani sono un popolo pieno di devozione cristiana, ma non hanno mai veramente abbandonato le tradizioni pagane. Sono sempre rimasti un po’ politeisti. È proprio l’idea di Dio, del Dio che è uno, che noi napoletani facciamo fatica a digerire. Prendete i protestanti, quelli appena hanno un guaio, anche piccolissimo, dicono subito: “My God”. Noi non diciamo mai “Mio Dio”, preferiamo rivolgerci a qualcuno di più preciso, per questo invochiamo i santi […]. In certi casi particolari, si sceglie di rivolgersi alle anime del purgatorio. Qui qualcuno può obiettare: e perché non a quelle del paradiso, non sono più influenti, più introdotte? Ma il punto è proprio questo e i napoletani lo sanno. Le anime del paradiso se ne fottono, ormai vivono la loro estasi celeste, hanno raggiunto l’obiettivo e di quello che succede quaggiù non gliene importa niente. Invece le anime del purgatorio lottano ancora, hanno bisogno delle preghiere. E allora nasce lo scambio, la convenienza reciproca.
- L’ideologia predominante dei giovani è quella dello stare insieme agli altri giovani, o, che è lo stesso, dello stare lontano dai vecchi.
- Mia madre m’insegnò l’anticonsumismo più intransigente: invece del «Nulla si crea e nulla si distrugge», lei praticava il «Nulla si compra e nulla si butta via».
- Secondo alcuni, con il trascorrere del tempo il bello tende a diventare meno bello. Credo che Napoli sia una delle poche città al mondo che rappresenti l’eccezione a questa regola. Sarà che non ci vivo più da molti anni, ma ogni volta che ci torno non posso fare a meno di pensare che sia diventata ancora più bella dell’ultima volta in cui l’ho lasciata.
- Dopo morto i critici parleranno tutti bene di me. Peccato che non ci sia un Premio Strega alla memoria.
- Il Non Essere per Parmenide era l’apparire, tutto quello, cioè, che ci affascina con le sue tentazioni e che non mantiene mai le sue promesse. Come dire: se volete essere felici, badate più alla sostanza che non all’apparenza delle cose.
- Il Dubbio è una divinità discreta, è un amico che bussa con gentilezza alla vostra porta. Il Dubbio espone con calma le sue idee ed è pronto a cambiarle radicalmente non appena qualcuno gli dimostrerà che sono sbagliate.
- Il saggio non nega e non afferma, non si esalta e non si abbatte, non crede né all’esistenza di Dio, né alla sua inesistenza. Il saggio non ha certezze, ha solo ipotesi più o meno probabili.
- A quanti vogliono sapere se io sono di centro destra o di centro sinistra, io rispondo che sono del centro storico.
- Non c’è niente da fare, io l’ho sempre detto: eleganti si nasce. Uno può anche diventare ricco da un momento all’altro, però se non ha classe resta sempre ‘nu pezzente!
- Tre caffè al giorno costano quello che costano. Forse ce li dovrebbe passare la mutua.
- Nessuno è più infelice di un guardone in un campo di nudisti.