NAPOLI. Altra giornata intensa per Maria Luisa Iavarone e la sua famiglia. La madre di Arturo, il 17enne accoltellato da un branco di minori in via Foria lo scorso 18 dicembre, questa mattina ha stretto una sorta di patto di solidarietà con il presidente dell’Autorità nazionale antimafia Raffaele Cantone ribadendo di non aver alcuna intenzione di usufruire della scorta. Dalla sera in cui è accaduto quel drammatico episodio in pieno centro, la donna si è spesso esposta contro i presunti aggressori del figlio dimostrando di non aver paura di eventuali ritorsioni.
«Sente degrado intorno a sé»
«Voglio incontrare il ministro Minniti», ha dichiarato la madre di Arturo, rivelando che il figlio «sente degrado intorno a sé» dopo la traumatica esperienza di metà dicembre.
«Questo lo condiziona sul futuro – racconta la signora Iavarone – Era deciso a provare i test d’ingresso a Medicina, oggi mi ha detto che non sa più se vuole farli, se vale la pena restare o andare fuori”. La settimana prossima, comunque, Arturo potrebbe tornare nella sua scuola, il liceo Cuoco i cui studenti gli hanno dimostrato più volte vicinanza e solidarietà.
«Ho altri due figli, entrambi più piccoli di Arturo – continua la mamma – non posso né intendo cedere al mio dovere supremo di genitore, devo garantire loro la garanzia del futuro, aiutarli a stare al mondo».