Quanto guadagnano sindaco, assessori e consiglieri comunali di Marigliano? Ecco i redditi del sindaco Antonio Carpino, degli assessori e dei consiglieri comunali. I redditi sono stati acquisiti dal sito ufficiale del Comune e dall’amministrazione trasparente.
Quanto guadagnano sindaco, assessori e consiglieri di Marigliano?
Quasi tutti gli attuali amministratori in carica hanno pubblicato sul sito ufficiale del Comune di Marigliano i propri dati reddituali. Il sindaco Antonio Carpino, la giunta ed il consiglio comunale hanno dichiarato i redditi del 2014.
Comune di Marigliano: i redditi degli amministratori
- Antonio Carpino (sindaco):
- reddito 2014: 20.450 euro
- Alfonso Lo Sapio (Vice Sindaco):
- reddito 2014: 48.113 euro
- Raffaele Coppola (Assessore):
- reddito 2014: 0 euro
- Assunta De Rosa (Assessore):
- reddito 2014: 0 euro
- Giuseppe Napolitano (Assessore):
- dati non comunicati
- Veronica Perna (Assessore):
- reddito 2014: 26.676 euro
- Nello La Gala (Assessore):
- dati non comunicati
- Vito Lombardi (Consigliere comunale):
- reddito 2014: 20.402 euro
- Giuseppe Jossa (Consigliere comunale):
- reddito 2014: 15.151 euro
- Aniello La Gala (Consigliere comunale):
- reddito 2014: 24.835 euro
- Gaetano Bocchino (Consigliere comunale):
- reddito 2014: 18.282 euro
- Nicola Ricci (Consigliere comunale):
- reddito 2014: 37.640 euro
- Antonella Uras (Consigliere comunale):
- reddito 2014: 3.606 euro
- Vincenzo Esposito (Consigliere comunale):
- reddito 2014: 6.074 euro
- Sebastiano Sorrentino (Consigliere comunale):
- reddito 2014: 54.027 euro
- Carmine Guercia (Consigliere comunale):
- reddito 2014: 24.360 euro
- Luigi Mautone (Consigliere comunale):
- reddito 2014: 12.823 euro
- Renata Conti (Consigliere comunale):
- reddito 2014: 2.700 euro
- Raffaele Caliendo (Consigliere comunale):
- reddito 2014: 0 euro
- Sebastiano Molaro (Consigliere comunale):
- reddito 2014: 50.065 euro
- Sebastiano Guerriero (Consigliere comunale):
- reddito 2014: 27.333 euro
- Felice Mautone (Consigliere comunale):
- reddito 2014: 0 euro
- Rosa Di Palma (Consigliere comunale):
- reddito 2014: 0 euro
- Sabato Manna (Consigliere comunale):
- reddito 2014: 0 euro
- Giovanni Papa (Consigliere comunale):
- reddito 2014: -1.894 euro
- Pasquale Beneduce (Consigliere comunale):
- reddito 2014: 25.211,98 euro
- Filomena Iovine (Consigliere comunale):
- reddito 2014: 35.222 euro
- Francesco Tramontano (Consigliere comunale):
- reddito 2014: 11.717 euro
- Michele Cerciello (Consigliere comunale):
- reddito 2014: 20.917 eur0
- Francesco Capasso (Consigliere comunale):
- reddito 2014: 0 euro
Perché è obbligatorio pubblicare i redditi dei titolari di incarichi politici?
Riferimento normativo:
Rif. normativo Artt. 13 e 14 D. Lgs. n. 33/2013 come modificato dall’art. 13 del d.lgs. n. 97 del 2016
Art. 13 – Obblighi di pubblicazione concernenti l’organizzazione delle pubbliche amministrazioni
1. Le pubbliche amministrazioni pubblicano e aggiornano le informazioni e i dati concernenti la propria organizzazione, corredati dai documenti anche normativi di riferimento. Sono pubblicati, tra gli altri, i dati relativi:
a) agli organi di indirizzo politico e di amministrazione e gestione, con l’indicazione delle rispettive competenze;Art. 14 – Obblighi di pubblicazione concernenti i componenti degli organi di indirizzo politico
1. Con riferimento ai titolari di incarichi politici, di carattere elettivo o comunque di esercizio di poteri di indirizzo politico, di livello statale regionale e locale, le pubbliche amministrazioni pubblicano con riferimento a tutti i propri componenti, i seguenti documenti ed informazioni:
- l’atto di nomina o di proclamazione, con l’indicazione della durata dell’incarico o del mandato elettivo;
- il curriculum;
- i compensi di qualsiasi natura connessi all’assunzione della carica; gli importi di viaggi di servizio e missioni pagati con fondi pubblici;
- i dati relativi all’assunzione di altre cariche, presso enti pubblici o privati, ed i relativi compensi a qualsiasi titolo corrisposti;
- gli altri eventuali incarichi con oneri a carico della finanza pubblica e l’indicazione dei compensi spettanti;
- le dichiarazioni di cui all’articolo 2, della legge 5 luglio1982, n. 441, nonché le attestazioni e dichiarazioni di cui agli articoli 3 e 4 della medesima legge, come modificata dal presente decreto, limitatamente al soggetto, al coniuge non separato e ai parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano. Viene in ogni caso data evidenza al mancato consenso. Alle informazioni di cui alla presente lettera concernenti soggetti diversi dal titolare dell’organo di indirizzo politico non si applicano le disposizioni di cui all’articolo 7.
1-bis. Le pubbliche amministrazioni pubblicano i dati di cui al comma 1 per i titolari di incarichi o cariche di amministrazione, di direzione o di governo comunque denominati, salvo che siano attribuiti a titolo gratuito, e per i titolari di incarichi dirigenziali, a qualsiasi titolo conferiti, ivi inclusi quelli conferiti discrezionalmente dall’organo di indirizzo politico senza procedure pubbliche di selezione.
2. Le pubbliche amministrazioni pubblicano i dati cui al comma 1 entro tre mesi dalla elezione o dalla nomina e per i tre anni successivi dalla cessazione del mandato o dell’incarico dei soggetti, salve le informazioni concernenti la situazione patrimoniale e, ove consentita, la dichiarazione del coniuge non separato e dei parenti entro il secondo grado, che vengono pubblicate fino alla cessazione dell’incarico o del mandato. Decorso il termine di pubblicazione ai sensi del presente comma le informazioni e i dati concernenti la situazione patrimoniale non vengono trasferiti nelle sezioni di archivio.”
Dichiarazione non obbligatoria per i comuni sotto i 15mila abitanti
N.B.: La dichiarazione ex art. 14 c.1, lett. f) D. Lgs. 33/2013 non è dovuta per i componenti degli organi di indirizzo politico nei comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti (Del. ANAC n. 144/2014 e n. 241/2017)
Cosa succede se non si pubblicano i dati? Le sanzioni
L’art 437 del dlgs n. 97 /16 è intervenuto modificato l’art 46 del dlgs 33/2013 precisando che “l’inadempimento degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente e il rifiuto, il differimento e la limitazione dell’accesso civico, al di fuori delle ipotesi previste dall’articolo 5-bis, costituiscono elemento di valutazione della responsabilità dirigenziale, eventuale causa di responsabilità per danno all’immagine dell’amministrazione e sono comunque valutati ai fini della corresponsione della retribuzione di risultato e del trattamento accessorio collegato alla performance individuale dei responsabili.
Inoltre l’art. 36 della stessa legge modificando la disciplina dell’art 45 del D. Lgs. n. 33/2013 , attribuisce ad “Anac un potere di ordine al corretto e tempestivo assolvimento degli obblighi di pubblicazione”. Infatti ove l’Auorità rilevi la mancata pubblicazione di atti, documenti e informazioni, ne ordina la relativa pubblicazione entro 30 giorni. Il mancato adempimento costituisce illecito disciplinare. Anac segnala l’inottemperanza all’Ufficio per i procedimenti disciplinari nonché alla Corte dei conti, ove ravvisi anche altri profili di responsabilità.
La mancata pubblicazione di tutti gli incarichi, esterni e interni, nella sezione “Amministrazione Trasparente” dell’Ente, determina l’applicazione delle sanzioni per l’avvenuta erogazione dell’indennità di risultato ai dirigenti responsabili del conferimento degli incarichi. È quanto affermato dalla Corte dei Conti con sentenza n.185/2018, la quale continua affermando che il danno discende «dalla violazione gravemente colposa di un preciso obbligo normativo, vigente all’epoca in cui la condotta è stata posta in essere, cui è conseguita una spesa indebita per l’ente locale».
Per eventuali errori, comunicazioni o segnalazioni, scrivere direttore@occhionotizie.it