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Coronavirus, mascherine rubate dalle cassette postali: “Postini minacciati”

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Mascherine per il coronavirus rubate Caivano. La segnalazione arriva dal consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli che parla di “Irregolarità nella consegna delle mascherine alle famiglie, i postini vengono minacciati e a Caivano rubano le mascherine scassinando le cassette della posta“.

Mascherine per il coronavirus rubate dalla posta Caivano

Prosegue la distribuzione gratuita delle mascherine di protezione ad opera della Regione Campania per le famiglie ma a quanto pare continuano ad esserci irregolarità nelle consegne, che avvengono tramite Poste Italiane. Come già segnalato da numerosi cittadini al Consigliere Regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, sembra che, soprattutto nei rioni di edilizia popolare dei quartieri periferici di Napoli e dei comuni della provincia ma anche ad Avellino, le mascherine per le famiglie di un intero fabbricato vengano prese in consegna da singoli individui in modo abusivo o che vengano prese con la forza da soggetti criminali ai postini.

Il caso di Pianura

L’ultima segnalazione al riguardo giunge dal quartiere Pianura, in via Arnaldi un incaricato delle poste sarebbe stato minacciato con un coltello da una persona che avrebbe voluto che gli fossero consegnati i dpi della Regione.
Inoltre a Caivano, come riportato anche da il Giornale di Caivano, al Corso Umberto I le cassette postali dei condomini di alcuni palazzi sono state scassinate per poter rubare le mascherine messe all’interno di esse dall’incaricato delle Poste. Stessa cosa è avvenuta ad Avellino dove diversi condomini hanno segnalato il furto di mascherine a corso Vittorio Emanuele. Su internet sono apparsi dei soggetti che vendono le mascherine della Regione in modo illegale.

L’appello di Borrelli

“Loschi individui si fanno consegnare tutte le mascherine dai postini per poterle poi gestire loro. Non è una novità che la criminalità metta le proprie le mani dappertutto e che sia bravissima a cavalcare l’emergenza gestendo beni e servizi per poter guadagnare denaro e consensi sul territorio, questo non possiamo permetterlo.
Per questo abbiamo già inviato da qualche tempo all’unità di crisi della Regione Campania e alla direzione di Poste Italiane una richiesta affinché siano trovate soluzioni idonee alla distruzione delle mascherine a tutte le famiglie evitando ogni possibile speculazione e abuso”.

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