Paura a Massa Lubrense dove un’imbarcazione nella Cala di Mitigliano è affondata nel pomeriggio di ieri, 15 agosto per un malfunzionamento della pompa di sentina di bordo.
Imbarcazione affonda a Massa Lubrense
Nel tardo pomeriggio di ieri, la Guardia Costiera di Capri ha ricevuto un mayday da parte di un’unità da diporto (semicabinato di 7 metri circa) che stava affondando a poca distanza da Punta Campanella, con 7 naufraghi in mare.
Con il coordinamento del Reparto Operativo dell’ IV M.R.S.C. (Maritime Rescue Sub Centre) della Campania, la Capitaneria provvedeva ad inviare immediatamente in zona la motovedetta CP 858 dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Capri, facente parte del dispositivo estivo “mare sicuro”.
I soccorsi
L’unità di soccorso, giunta poco dopo sul posto, trasbordava quattro delle sette persone dalle due unità da diporto che intanto, trovandosi nelle vicinanze in transito, avevano prestato le prime assistenze del caso, imbarcando i naufraghi, in attesa dell’arrivo dei soccorsi.
Fortunatamente, le 7 persone recuperate (cinque uomini e due donne, di circa 40 anni, tutte campane), risultavano spaventate, ma in generali buone condizioni di salute. Gli stessi erano partita dalla zona di Castellammare di Stabia con l’unità da diporto, locata per l’occasione per una giornata in mare, prima del repentino imbarco d’acqua a bordo, per cause ancora in corso di accertamento.
Nel frattempo, la motovedetta CP 858, dopo aver sbarcato i naufraghi nel porto di Capri, ritornava nella zona dell’evento dove era presente l’unità semisommersa con la prua affiorante, per monitorare l’area e verificare l’assenza di inquinamenti in atto. Al tempo stesso, forniva la necessaria cornice di sicurezza in area per evitare l’attraversamento da parte di altre unità e per le operazioni di rimorchio che, poco dopo, prendevano avvio a cura della ditta proprietaria dell’unità, intanto allertata dalla Sala Operativa di Circomare Capri, scongiurando ed impedendo, così, qualsiasi forma di inquinamento.
Il malfunzionamento della pompa
Contemporaneamente, personale della Guardia Costiera in sede esperiva i primi accertamenti finalizzati alla ricostruzione della dinamica, secondo quanto riferito dagli occupanti di bordo, le cui cause sembrerebbe riconducibili ad aspetti tecnici, ovvero ad un malfunzionamento della pompa di sentina di bordo; successivamente, veniva fornita assistenza per il rientro nel porto di Castellammare di Stabia in favore dei naufraghi, che durante l’affondamento avevano smarrito anche parte di indumenti ed effetti personali.