“Vi sono molte cose che contrassegnano l’Unione europea ,ma, a mio avviso, ce ne sono due che ne esprimono appieno l’anima: Erasmus e Schengen. Ormai i nostri giovani si sentono europei e il poter viaggiare liberamente in Europa è per loro un dato irrinunciabile. Metterlo a rischio è poco responsabile. Parlare di chiusura dei confini, in un momento in cui tutto dovrebbe indurre a una maggiore razionalità nell’analizzare e di conseguenza governare il fenomeno migratorio,è da evitare”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante la visita di Stato a Tallin dalla presidente della Repubblica di Estonia, Kersti Kaljulaid.
“Parlare di confini da chiudere non è razionale”
“Dalla metà del 2017 alla metà del 2018, gli arrivi in Italia attraverso il Mediterraneo sono diminuiti dell’85%. La pressione si è abbassata e questo dovrebbe consentire a tutti i governi” di affrontare il nodo delle migrazioni “con razionalità e senza cedere all’emotività. Parlare di confini da chiudere – ha ammonito in conclusione Mattarella – non è razionale, ma risponde all’emotività subita o suscitata. La responsabilità politica richiede invece razionalità e governo comune del fenomeno. Una cosa possibile che abbiamo il dovere di fare”.
Visita di Stato in #Estonia, #Mattarella:Erasmus e Schengen, i nostri giovani si sentono europei, metterli a rischio è poco responsabile, parlare di chiusura di confini è da evitare. Non cedere a emotività, la responsabilità politica richiede razionalità pic.twitter.com/FYVmukqNHt
— Quirinale (@Quirinale) 4 luglio 2018