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La metropolitana di Napoli, progettata da Edoardo Bennato: la storia

Edorardo-Bennato

NAPOLI. Dall’isola che non c’è alla metropolitana che poteva esserci. Chi sapeva che Edoardo Bennato, noto e apprezzato cantautore napoletano, avesse proposto alcune idee per migliorare i collegamenti e i problemi logistici della sua città.
 

La città obliqua

 

Ebbene sì, nel 1987 Edoardo Bennato mise le sue competenze in campo architettoniche al servizio di Napoli. E lo fece, naturalmente, a modo suo. Chi ricorda la canzone “La città obliqua” contenuta nell’album “Ok Italia” saprà cogliere subito il senso della sua proposta. Per chi non la ricorda, basti sapere che Edoardo Bennato immaginava una Napoli diversa, immaginando una scala mobile che collegasse la parte bassa della città con quella alta. Per tutti, comunque, riproponiamo qui la canzone dell’artista partenopeo, anticipata dalla spiegazione dello stesso Edoardo Bennato.

 

 

Io che non sono un imperatore

 

Ancor prima, negli anni Settanta, Edoardo Bennato si laureò con una tesi in cui proponeva il progetto di una metropolitana per Napoli. Siamo nel 1976. In effetti proprio quell’anno iniziarono i lavori per la realizzazione della linea su ferro pensata per collegare l’area collinare della città al centro storico e viceversa.

Bennato è soprattutto un artista. Così, nel momento in cui iniziò ad affermarsi come cantautore, fece di uno dei disegni della sua tesi di laurea la copertina dell’album “Io che non sono l’imperatore”, pubblicato nel 1975. Come si può osservare dal disegno, la metropolitana progettata da Edoardo Bennato prevedeva quattro linee a cui si aggiunge il prolungamento della Circumvesuviana fino al Porto di Napoli.



 

La linea A di Edoardo Bennato arrivava fino a Torregaveta coprendo quindi l’area flegrea. A differenza del tratto di strada ferrata che serve oggi quella zona, Bennato immaginava una linea circolare.

La linea B partiva da Montesanto arrivando fino a Fuorigrotta: in questo modo Edoardo Bennato pensò di coprire quartieri oggi molto popolati, come Soccavo e Pianura e da lì raggiungere il quartiere in cui sorge lo stadio San Paolo (tra le altre cose).

La linea C equivale praticamente all’attuale linea 1. In più, però, l’idea di Bennato prevedeva un collegamento diretto tra Napoli e Secondigliano che passasse dalla stazione di piazza Garibaldi. Rispetto a ciò che è stato di fatto realizzato, il cantautore pensò di collegare con la metro anche piazza Carlo III, oggi servita solo dai pullman.

La quarta linea, la D, ha qualcosa in comune con la linea 6 della metropolitana. I due capolinea indicati da Edoardo Bennato in questo caso furono Bagnoli e Napoli Centrale; la linea 6 che conosciamo oggi prevede un capolinea a piazzale Tecchio e l’altro a piazza Municipio.

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