Omicidio di Alessandro Napolitano a Miano: si indaga sulla vita del 29enne, vittima di una vera e propria esecuzione. Ricostruite le sue ultime ore attraverso i tabulati telefonici.
Omicidio di Alessandro Napolitano a Miano: si indaga sul movente personale
Gli investigatori della Direzione distrettuale antimafia avrebbero già tra le mani un elemento fondamentale, acquisito grazie all’esame dei tabulati telefonici del 29enne: chat, messaggi e telefonate effettuate nelle ultime ore saranno fondamentali per capire il movente dell’omicidio.
Una vera esecuzione
Il 29enne è stato ucciso da 9 colpi di pistola, di cui 3 mortali. Una vera e propria esecuzione, considerando che il giovane era nella sua auto, disarmato.
Le ipotesi
Gli investigatori, proprio alla luce della dinamica dell’omicidio, hanno ipotizzato un movente di tipo personale, allontanando quasi subito la pista della criminalità organizzata. Secondo alcune persone del quartiere, ci sarebbe “qualcuno” che ce l’aveva con la vittima.
L’omicidio
Alessandro Napolitano è stato ucciso la sera del 28 novembre, a Miano, in via Cupa Capodichino. Il killer lo ha sorpreso mentre si stata recando, a bordo della sua auto, a casa della madre.
Nessun legame con i clan
Il fratello del 29enne è titolare di un bar, secondo quanto si apprende il giovane non risulterebbe affiliato ad un clan. Il killer ha sparato cinque colpi a bruciapelo.