Oggi il prodigio di San Gennaro: il “miracolo laico” che ricorda la salvezza della città dall’eruzione del Vesuvio del 1631. Diretta su Canale 21 dalle 8.40.
Come seguire il miracolo di San Gennaro del 16 dicembre 2024
Tutto è pronto a Napoli per il miracolo di San Gennaro, che si ripeterà il 16 dicembre, commemorando il cosiddetto “miracolo laico” del patrono della città. Questo evento celebra la leggenda che racconta come, il 16 dicembre 1631, la città fu salvata dall’eruzione del Vesuvio grazie all’intercessione del Santo. In occasione di questa ricorrenza, oggi, lunedì 16 dicembre, Canale 21 trasmetterà in diretta dal Duomo di Napoli.
L’appuntamento è fissato per le 8:40, quando inizierà la trasmissione. Il momento culminante si avrà alle 9:00, quando l’ampolla contenente il sangue di San Gennaro verrà prelevata dalla cassaforte nella Cappella del Tesoro e portata sull’altare della Reale Cappella, dove si attende che avvenga il miracolo.
Il programma
Questo il programma completo del prodigio di San Gennaro del 16 dicembre 2024:
- ore 9.00: esposizione della Teca e s. Messa presieduta dall’Abate Mons. De Gregorio
fino alle ore 12.30: esposizione e devozione in Cappella - ore 16: riesposizione della Teca
- ore 18.15: la Teca sarà portata in Cattedrale per la s. Messa conclusiva della Festa del Patrocinio
- ore 19.15: la teca sarà riportata in Cappella e riposta nella cassaforte
Che cos’è il “miracolo laico” di San Gennaro del 16 dicembre, la leggenda
L’appuntamento del 16 dicembre rappresenta il terzo e ultimo evento dell’anno dedicato a San Gennaro. Gli altri due si celebrano il primo sabato di maggio e il 19 settembre, data in cui si ricorda il martirio del santo. Il 16 dicembre è definito “miracolo laico”, una ricorrenza che commemora il 16 dicembre del 1631, giorno in cui il Vesuvio eruttò nuovamente, devastando la costa tirrenica.
I napoletani, preoccupati, portarono in processione il busto di San Gennaro e le ampolle contenenti il suo sangue, giungendo fino all’attuale Ponte della Maddalena, nella periferia orientale della città, dove la lava stava minacciando di inghiottire tutto. Improvvisamente, secondo la leggenda, il flusso di lava si fermò, risparmiando Napoli e dando origine alla terza celebrazione annuale del santo.