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Addio alla Regina Elisabetta, a Napoli scatta la corsa ai numeri da giocare al lotto

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Napoli è corsa ai numeri da giocare al lotto dopo la notizia della morte della Regina Elisabetta. Un evento storico, che mette la parola ‘fine’ ad una fase storica non solo per il Regno Unito, ma per il mondo intero. E come spesso accade in questi casi, a Napoli scatta la corsa ai numeri da giocare dopo questo evento storico.

Morta la Regina Elisabetta, a Napoli è corsa ai numeri da giocare al lotto

Ma quali sono i numeri da giocare al lotto secondo la Smorfia napoletana dopo questo evento funesto? Stando all’interpretazione della cabala, i numeri da giocare sono:

Occhio anche ad altri numeri: c’è il 55, che indica il lutto nazionale, poi il 24 (Regina di Scozia), il 70 (gli anni trascorsi sul trono) e 8,9 e 22, che corrispondono alla data del suo decesso

Morta la Regina Elisabetta II: le condizioni di salute

Nella notte tra il 21 e il 22 ottobre 2021 la regina Elisabetta è stata ricoverata al King Edward VII, suscitando lo spavento dei sudditi e dell’opinione pubblica. L’anno scorso si parlava di semplici “accertamenti preliminari”.

In passato, nel 2003, la Queen ha subito due interventi alle ginocchia, effettuati al King Edward VII Hospital di Londra. La monarca si operò al ginocchio destro il 13 gennaio 2003 e al ginocchio sinistro il 12 dicembre 2003. Quelle sono state le prime occasioni in cui abbiamo visto Elisabetta II con il bastone in pubblico.

Sua Maestà è ritornata di nuovo il King Edward dieci anni dopo, nel 2013, quando è stata ricoverata con i sintomi di una gastroenterite. All’epoca aveva 87 anni e arrivò in ospedale su un’auto privata. A causa dell’operazione,  cancellò tutti i suoi impegni, compreso il viaggio a Roma che avrebbe dovuto intraprendere con il principe Filippo.

Poi ci furono piccoli malesseri, come un’indisposizione che, nel giugno 2018, non le consentì di partecipare all’200esimo anniversario dell’Order of St. Michael e St. George nella Cattedrale di Saint Paul e l’operazione alla cataratta nel maggio dello stesso anno.

Chi era la Regina Elisabetta

Nata come Elizabeth Alexandra Mary, il 21 aprile 1926 a Londra. Figlia maggiore del Duca di York, che in seguito diventerà re con il nome di Giorgio VI, e di sua moglie Elisabetta, prima Duchessa di York e poi regina consorte, diventa erede al trono nel 1936, anno dell’abdicazione di suo zio Edoardo VIII. Dopo aver servito nella Auxiliary Territorial Service durante la seconda guerra mondiale, nel 1947 sposa il principe Filippo Mountbatten dal quale ha quattro figli: Carlo, principe del Galles, Anna, principessa reale, Andrea, duca di York, ed Edoardo, conte di Wessex.

Diventa regina all’età di venticinque anni, alla morte del padre, il 6 febbraio 1952, venendo poi incoronata il 2 giugno 1953 nell’Abbazia di Westminster. Durante il suo regno ha assistito ad importanti cambiamenti tra i quali la devoluzione del potere nel Regno Unito, la vicenda del rimpatrio della costituzione canadese e la decolonizzazione in Africa con il rafforzamento del Commonwealth delle nazioni di cui è Capo. Ad oggi, il suo regno è il più lungo di tutta la storia britannica, avendo superato il 9 settembre 2015 il precedente record detenuto dalla sua trisavola Vittoria di 63 anni, 7 mesi e 2 giorni (pari a 23 226 giorni), ed è il più lungo in assoluto per una regina.

La Regina durante la Seconda Guerra Mondiale

Quando scoppiò la Seconda Guerra Mondiale, Elisabetta aveva 13 anni. Nel 1940 la quattordicenne Elisabetta fece il suo primo annuncio radiofonico, durante il programma Children’s Hour, trasmesso dalla BBC, indirizzandolo ad altri bambini che, come lei, erano stati evacuati. La principessa disse:

“Stiamo facendo tutto il possibile per aiutare i nostri valorosi marinai, i soldati e gli aviatori e stiamo anche cercando di sopportare la nostra parte di pericolo e di tristezza per la guerra. Tutti noi sappiamo che, alla fine, tutto andrà per il meglio.”

Nel 1943 Elisabetta compì la sua prima apparizione pubblica da sola, durante una visita alle Grenadier Guards, delle quali era divenuta colonnello l’anno precedente. All’avvicinarsi del suo diciottesimo compleanno, il Parlamento cambiò la normativa e le permise di essere nominata “Consigliere di Stato”, così da poter sostituire suo padre in caso di incapacità o assenza.



Nel febbraio 1945 Elisabetta convinse il padre a consentirle di partecipare personalmente allo sforzo per la guerra. Si unì al Servizio Ausiliare Territoriale (Auxiliary Territorial Service) (ATS) dove era conosciuta con l’identificativo “n. 230873” Secondo Subalterno Elisabetta Windsor, e venne addestrata come autista e meccanico; fu promossa Comandante onorario junior cinque mesi più tardi.

Il matrimonio con il principe Filippo

Finita la guerra, nel 1947, Elisabetta II si sposa con il principe Flilippo di Grecia e Danimarca, dal quale avrà quattro figli. Entrambi discendevano dallo stesso ramo della famiglia. Il principe risulta essere un suo cugino di terzo grado: entrambi sono trisnipoti della regina Vittoria e diretti discendenti di Cristiano IX di Danimarca. Filippo inoltre è nipote di re Giorgio I di Grecia, ma prima del matrimonio dovette rinunciare alla pretesa al trono di Grecia, e da allora fu chiamato semplicemente tenente Filippo Mountbatten.



Il 14 novembre 1948 vide la luce il loro primo figlio, il Principe Carlo. Diverse settimane prima erano state emesse “lettere patenti” affinché i figli della coppia potessero godere di diritti principeschi e reali, ai quali, altrimenti, non avrebbero avuto diritto perché sarebbero stati considerati come figli di un duca. Nel 1950 nacque la secondogenita Anna, nel 1960 il terzo figlio Andrea, e infine Edoardo, nato nel 1964. Benché la casata reale si chiami Windsor, è stato decretato per mezzo di un Order-in-Council del 1960 che i discendenti di Elisabetta e Filippo possano portare il cognome personale di Mountbatten-Windsor.

Il Giubileo d’argento

Nel 1977 Elisabetta II festeggiò il suo Giubileo d’Argento, il venticinquesimo anniversario della sua ascesa al trono. Festeggiamenti ed eventi speciali ebbero luogo in tutto il Commonwealth, spesso in occasione dei suoi viaggi nei vari Paesi. Le celebrazioni riaffermarono la popolarità di cui la regina godeva presso i suoi sudditi, nonostante i termini negativi con cui la stampa raccontava la separazione in atto della principessa Margaret dal marito. Nel 1979 due eventi colpirono in maniera diretta la vita della sovrana: in primo luogo, venne alla luce che Anthony Blunt, ex-Surveyor of the Queen’s Pictures (curatore della collezione reale di opere artistiche), era una spia al servizio dell’Unione sovietica, e, infine, la morte di Lord Mountbatten, ex-tutore di Filippo e parente a lei molto vicino, assassinato dalla Provisional IRA.

Il Giubileo d’Oro

Nel 2002, Elisabetta II celebrò il suo Giubileo d’Oro (Golden Jubilee), che segnava il cinquantesimo anniversario della sua ascesa al trono. Nello stesso anno la regina compì un lungo viaggio nei Paesi del Commonwealth, che partì a febbraio con una visita in Giamaica, che si concluse con un guasto all’impianto elettrico durante il ricevimento finale presso la King’s House, il quale venne poi descritto dalla regina come “memorabile”. Nonostante le previsioni dei giornali, che parlavano di un Giubileo fallimentare per la monarchia, i festeggiamenti si rivelarono un successo. Essi culminarono nell’evento del 4 giugno nel quale si tenne una funzione di ringraziamento presso la Cattedrale di San Paolo di Londra a cui la regina e il principe Filippo si avviarono a bordo della Gold State Coach. Questo fu seguito da festeggiamenti e dalla parata sul Mall, accompagnato da un passaggio ravvicinato (flypast) di velivoli della Royal Air Force, e di Concorde con la pattuglia acrobatica delle Red Arrows. La famiglia reale seguì l’evento dal balcone centrale di Buckingham Palace.

L’anno del Giubileo, tuttavia, coincise con le morti, nel giro di pochi mesi, della sorella della regina, la principessa Margaret, a febbraio, e della regina Madre, avvenuta nel mese di marzo.

Il Giubileo di Diamante

Nel 2010 la regina rivolse, per la seconda volta nella sua vita, un discorso all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite in qualità di Capo del Commonwealth. In quell’occasione, il Segretario generale Ban Ki-Moon parlò di lei come “un’ancora per il nostro tempo”. Durante la sua visita a New York, ebbe l’opportunità di inaugurare un giardino commemorativo dedicato alle vittime britanniche degli attentati dell’11 settembre 2001.

Nel maggio 2011, dopo essere stata ufficialmente invitata dalla Presidente Mary McAleese, Elisabetta II divenne la prima sovrana britannica ad effettuare una visita di stato nella Repubblica d’Irlanda. Nell’ottobre dello stesso anno la regina compì la sua sedicesima visita in Australia, che venne descritta dalla stampa come un “viaggio d’addio” principalmente per l’età avanzata della sovrana.

Il Giubileo di Diamante di Elisabetta II, celebrato nel 2012, segnò il sessantesimo anniversario dall’ascesa al trono e venne celebrato in tutto il Regno Unito e nell’intero Commonwealth.

Il Giubileo di Platino

I festeggiamenti per il Giubileo di platino sono iniziati il 6 febbraio 2022. Questo giubileo segna il traguardo dei 70 anni da quando la Regina salì al trono, dopo la morte improvvisa di suo padre Re Giorgio VI. Le celebrazioni ufficiali si sono aperte con un ricevimento tenuto a Sandringham House il 5 febbraio. Il 6 febbraio, inviando un messaggio di ringraziamento a tutti i suoi sudditi, la regina ha rinnovato il suo impegno per una vita al servizio della Nazione, come originariamente fece nel 1947, al compimento del suo ventunesimo compleanno. Nel testo integrale del messaggio poteva essere apprezzato il seguente passaggio:

“Nel celebrare questo anniversario, è per me un piacere rinnovarvi la promessa che feci nel 1947, cioè che la mia vita sarà sempre consacrata al vostro servizio”.

Il Covid-19

Il 20 febbraio 2022 Buckingham Palace ha annunciato in una nota ufficiale che la Regina era risultata positiva al COVID-19 e che presentava “lievi sintomi”; il 28 febbraio successivo è stata annunciata la sua guarigione, confermata dall’incontro fra la Regina e il Primo Ministro Canadese Justin Trudeau al Castello di Windsor il 7 marzo 2022. Durante la quarantena da Covid-19, la regina si è molto preoccupata della Crisi diplomatica russo-ucraina del 2021-2022, e ha ricevuto tutti gli aggiornamenti della situazione dal primo ministro Boris Johnson, e a seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia il 24 febbraio 2022, la monarca ha fatto una “generosa” donazione al Comitato di emergenza per i disastri a seguito dell’appello umanitario dell’Ucraina. Il 6 marzo 2022 il Palazzo ha lasciato trapelare, senza darne una comunicazione ufficiale, la decisione della Sovrana di non tornare ad usare Buckingham Palace come propria residenza ufficiale e di trasferirsi definitivamente nel Castello di Windsor, in cui già dimorava insieme al Principe Filippo dal 2020 a causa della pandemia di Covid-19.


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