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Astori, i risultati dell’autopsia: “È morto per bradiaritmia”

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NAPOLI. Davide Astori è morto per bradiaritmia. È questo il risultato dell’autopsia che è stata effettuata oggi sul corpo del giovane capitano della Fiorentina, deceduto nella notte di domenica 4 marzo.

Morte Astori, i risultati dell’autopsia

“In base alle evidenze dell’esame autoptico effettuato in data 6 marzo 2018 sul cadavere di Astori Davide Giacomo, in riferimento alla causa di morte, la si può indicare come causa di morte cardiaca, senza evidenze macroscopiche, verosimilmente su base bradiaritmica, con spiccata congestione poliviscerale ed edema polmonare. Per la diagnosi definitiva, sono necessari approfonditi esami istologici”. Ecco il risultato dell’autopsia sul corpo di Davide Astori.
La comunicazione ufficiale arriva dal procuratore capo di Udine Antonio De Nicolo ai microfoni de La vita in diretta. Il cuore del 31enne capitano viola ha iniziato a rallentare fino a fermarsi.
“Dalle prime rilevazioni non sembrerebbe trattarsi di cause esterne diverse da quelle di una morte naturale – ha spiegato De Nicolo -, però prudenzialmente i nostri consulenti dicono che dovranno attendere l’esito degli esami istologici per pronunciarsi definitivamente. Hanno chiesto 60 giorni di tempo per depositare il loro elaborato. E da quel momento avremo un quadro completo”.
L’autopsia è stata eseguita dal direttore Centro di patologia vascolare dell’Università di Padova, Gaetano Thiene, e dall’anatomopatologo, professore di medicina legale all’Università di Udine, Carlo Moreschi. La Procura ha firmato il nulla osta per la restituzione della salma ai familiari.

L’autopsia, confermate le cause naturali del decesso

All’autopsia ha assistito un consulente della famiglia Astori, nominato dal fratello di Davide, Marco.

“Il senso della nostra presenza è avere un interlocutore che aiutasse la famiglia a capire cosa sta succedendo, a capire cosa è successo per elaborare il lutto”, ha dichiarato l’avvocato Virio Nuzzolese dello studio Campeis presente al conferimento dell’incarico per conto del legale della famiglia Astori, l’avvocato Francesco Zonca di Bergamo.

“L’auspicio della famiglia è che venga archiviata l’inchiesta il prima possibile per una tragica fatalità, imprevedibile, inevitabile e ineluttabile”, ha sottolineato. A Udine sono rimasti ancora il fratello Marco e uno zio del calciatore, per sbrigare le pratiche per il trasferimento della salma che domani arriverà a Coverciano, dove sarà allestita la camera ardente, prima dei funerali, giovedì alle 10 nella Basilica di Santa Croce a Firenze.

Il resto della famiglia è ripartito ieri per tornare a casa, in provincia di Bergamo. Qui la salma del giovane calciatore sarà tumulata.

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