Si indaga sulla morte di Luigi Starita, cittadino di Piano di Sorrento morto a fine marzo. La Procura di Torre Annunziata ha deciso di procedere alla riesumazione della salma dell’uomo con una decisione che – come sottolinea Il Mattino – potrebbe aprire un nuovo fronte nelle inchieste sui decessi avvenuti in Campania nel pieno della pandemia. Una indagine partita perché l’uomo non sarebbe stato sottoposto a tampome ma sarebbe stato curato con uno sciroppo sedativo e vitamina b.
Morte di Luigi Starita, le indagini
Mercoledì è stata effettuata l’autopsia con il pm Barba che ha spedito dieci avvisi di garanzia con l’ipotesi di omicidio colposo. Sotto inchiesta c’è il medico di famiglia dell’uomo ma anche alcuni medici dell’ospedale di Sorrento dove, dopo il paziente venne ricoverato per qualche giorno, oltre a medici e sanitari del Loreto mare, dove arrivò in condizioni ormai disperate. Gli inquirenti vogliono capire se ci sono state responsabilità o ritardi nelle cure somministrate, a partire dai primi sintomi manifestati da Luigi Starita.
Gli indagati
Tra gli indagati c’è il medico di famiglia Federico Coppola ma anche medici e sanitari che lavorano in costiera, ovvero Rossana Galasso, Elvira Giaquinto, Pietro De Nicola, Luca Allocca, Maurizio D’Antonio, Vincenzo Terrone e, infine Giovanni Spagnuolo, Barbara Primerano, Salvatore Visconti, camici bianchi del Loreto Mare. Ovviamente l’avviso di accertamento irripetibile non va considerato come sentenza di condanna, ma rappresenta un momento di accertamento di un’ipotesi di reato.