NAPOLI. L’approfondimento della commissione presieduta da Claudio Cecere sul tema della movida in città ha toccato oggi la Prima Municipalità con la partecipazione dei rappresentanti del comitato Chiaia viva e vivibile.
La discussione sulla movida in città
Un quartiere vivibile per tutti, non solo per i protagonisti delle lunghe notti della movida cittadina. La presidente del comitato civico di Chiaia, Caterina Rodinò, lo ha detto oggi in commissione Giovani e sicurezza, che per la quarta volta ha incontrato i rappresentanti dei cittadini di una parte di città per provare a fare sintesi tra le richieste degli abitanti e quelle dei gestori di locali prima di elaborare una proposta operativa da girare al Sindaco.
A preoccupare, in questi giorni, è l’imminente scadenza dell’ordinanza sindacale che fino a maggio regolamenta la materia, e di cui i residenti chiedono il rinnovo, seppure con orari più ristretti e sanzioni più elevate di quelli attualmente previsti. Troppo lungo l’orario consentito, fino alle tre nei fine settimana e alle due negli altri giorni, e di scarsa deterrenza le sanzioni per gestori che registrano ogni sera una grande affluenza di clienti e, quindi, incassi ben al di sopra delle somme previste per le trasgressioni. Per gli abitanti della zona, comunque, il nodo resta il rispetto delle regole, ma anche la mancata conclusione dell’iter amministrativo che, dopo i verbali, dovrebbe portare alla chiusra dei locali inadempienti. I controlli ci sono, fanno rilevare i rappresentanti del comitato, che riconoscono lo straordinario impegno della Polizia locale e delle altre Forze dell’Ordine sul territorio di Chiaia, una sinergia che si collega al sostegno della Prima Municipalità alle istanze dei cittadini. I verbali elevati, però, non bastano, se non si completa poi il percorso sanzionatorio, un passaggio ulteriore che vede coinvolta la polizia amministrativa. Da rilevare anche l’assenza dei controlli a monte, cioè sulla documentazione presentata per l’apertura del locale, sulla quale il comitato segnala presunte difformità tra l’effettiva consistenza dei luoghi e delle attrezzature e quanto dichiarato dai gestori nelle richieste.
A questo si aggiunge poi il problema della sicurezza, legata all’eccessiva concentrazione di locali, almeno sessanta, in poche strade, con tutto quello che ne consegue in termini di vivibilità e di facilità di afflusso e deflusso di persone.
Per i consiglieri intervenuti: il fenomeno, seppure con diversità di contenuti e approcci legati ai territori, è univoco e caratterizzato dalla scelta di privilegiare il potere economico dei gestori piuttosto che i diritti delle persone residenti (Menna, Movimento 5 Stelle); il fenomeno andava gestito dall’inizio, ora non resta che correre ai ripari rimodulando le norme (Arienzo, Partito Democratico); chi si pronuncia a favore di regole più ristrette viene accusato di essere contrario alla movida, che invece produce beneficio solo se regolamentata (Ulleto, Misto); vanno previsti benefici per i gestori virtuosi che rispettano le regole, da verificare in collaborazione con altri soggetti competenti, come la Asl o la Guardia di Finanza (Bismuto, Dema); le regole definite in materia di occupazione di suolo mediante dehors, differenziate per territorio e tipologia di locali, vanno fatte rispettare, verificandone l’applicazione, mentre va avviata una campagna di sensibilizzazione contro l’uso scorretto di bevande alcoliche (Felaco, Dema).
I prossimi incontri, ha annunciato il presidente Cecere, saranno dedicati all’audizione dei rappresentanti dei gestori, in vista della sintesi e della successiva proposta di regolamentazione da parte della commissione.
Nella seconda parte della riunione, la commissione ha poi espresso parere favorevole alla bozza di bando elaborato dall’assessorato ai Giovani sul progetto GreeNEETwork, previsto nell’ambito dell’avviso pubblico ReStart promosso dall’ANCI per i giovani dai 18 ai 25 anni non inseriti in altri processi formativi.