NAPOLI. Non bastano i provvedimenti annunciati dal sindaco De Magistris per porre rimedio al fenomeno della movida molesta nel cuore di Napoli. I cittadini delle zone maggiormente interessate dal caos e dal trambusto di giovani e gruppi di persone che vivono la città di notte ora passano ai fatti, dopo aver lamentato per tanto tempo una situazione che sembra essere arrivata ormai ai limiti dell’esasperazione.
I comitati e il «Manifesto per la città di Napoli»
La protesta contro la movida molesta che non dà pace ad alcuni residenti del centro storico di Napoli confluisce nell’unione tra i venti comitati di cittadini organizzati e altre associazioni come Federconsumatori, Abbac, Adoce Federalberghi che si sono incontrati all’hotel Piazza Bellini.
La riunione è servita soprattutto a presentare l’iniziativa principale contro la movida molesta che vede proprio in piazza Bellini uno dei luoghi maggiormente contesi tra coloro che desiderano vivere la Napoli di notte e alcuni residenti che non riescono più a sopportare gli schiamazzi e l’inevitabile caos che si crea soprattutto durante il week-end. Il cuore della protesta consiste nella presentazione del «Manifesto per la città di Napoli e la vivibilità cittadina», il cui esordio è tanto eloquente quanto riassuntivo: «La città non è un bene di consumo».
Molti interventi della riunione si dimostrano critici nei confronti della Giunta De Magistris, accusata di non mettersi nei panni dei cittadini che sono ormai costretti a vivere in questa situazione di disagio notturno. Ma le polemiche non si fermano alle parole e, anche se ogni intervento sembra ripetere la stessa canzone, in realtà il messaggio del manifesto presentato dai cittadini contro la movida nel cuore di Napoli è molto chiaro e chiede a gran voce un cambiamento di rotta significativo ed efficace.