Cronaca Napoli, Napoli

Muore dopo una cena al ristorante per un’allergia: addio alla giovane Chiara

Chiara Ribechini nella foto del suo profilo Facebook. La ragazza, 24 anni, è morta a causa di una reazione allergica dopo aver cenato con il fidanzato in un ristorante nel pisano. 16 luglio 2018. +++ ATTENZIONE LA FOTO NON PUO? ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L?AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA +++ ++ HO - NO SALES, EDITORIAL USE ONLY ++
Chiara Ribechini nella foto del suo profilo Facebook. La ragazza, 24 anni, è morta a causa di una reazione allergica dopo aver cenato con il fidanzato in un ristorante nel pisano. 16 luglio 2018. +++ ATTENZIONE LA FOTO NON PUO? ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L?AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA +++ ++ HO - NO SALES, EDITORIAL USE ONLY ++

Sarà eseguita domani l’autopsia su Chiara Ribechini, la 24enne di Navacchio (Pisa), morta domenica sera per una reazione allergica dopo avere cenato in un ristorante del Pisano. Il conferimento dell’incarico al medico legale Marco Di Paolo è stato fatto contestualmente all’apertura di un fascicolo con l’ipotesi di reato di omicidio colposo per la quale risulta indagata Rita Astinenti, amministratrice dell’azienda agricola dove la vittima aveva cenato. La cucina del ristorante intanto è stata sequestrata.

Choc anafilattico dopo cena al ristorante

L’esame autoptico dovrà accertare le cause che hanno determinato lo choc anafilattico che in pochi minuti ha ucciso la giovane, soggetto allergico da molti anni e cliente abituale del ristorante dove aveva trascorso la serata in compagnia del fidanzato e altri amici. I carabinieri hanno già sequestrato il kit di farmaci salvavita e anche campioni del vomito provocato dalla reazione.

L’iniezione di adrenalina per tentare di bloccare la reazione allergica sarebbe stata fatta sulla gamba della ragazza ma non è chiaro se l’ago si sia piegato o meno causando un’assunzione non sufficiente del farmaco. Dubbi sui quali dovranno dare risposte definitive le indagini della procura.

Chiara aveva mangiato una vellutata di piselli in crosta di pane, bruschette e penne al ragù di cinghiale. Ed è proprio sul contenuto della bruschetta – che sarebbe stata prodotta fuori dall’azienda agricola che ospita il ristorante – che si stanno concentrando gli accertamenti, perché il resto del menù sarebbe stato cucinato con materie prime già mangiate altre volte dalla ragazza che sceglieva con cura solo pochi posti dove sapeva che la sua condizione di salute non sarebbe stata messa in pericolo. La giovane era allergica fin dai primi anni di vita al latte, a tutti i suoi derivati e all’uovo e frequentava solo locali nei quali riponeva la sua piena fiducia, come appunto quello in cui ha mangiato domenica sera.

Domenica però qualcosa è andato storto e durante il viaggio di ritorno in auto insieme al fidanzato Chiara ha cominciato a sentirsi male e ad accusare una gravissima crisi respiratoria. Nei pressi di Pontedera (Pisa) l’auto si è fermata per attendere l’arrivo del 118 ma la giovane è morta in strada mentre i soccorritori le stavano prestando le prime cure. La giovane combatteva da anni con le allergie, ma mai aveva dovuto fronteggiare situazioni particolarmente critiche anche se portava sempre con sé tutti i medicinali necessari in casi come questi.

“In questo momento vogliamo solo che la morte di Chiara non sia stata vana e per questo rivolgiamo un appello a tutti affinché di queste forme allergiche si parli senza reticenze o paure di discriminazioni”, hanno detto all’ANSA, tramite il loro legale Francesca Zuccoli, Michela Bargagna e Massimo Ribechini, i genitori di Chiara.

Fonte: Ansa

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