NAPOLI. Non solo babà e sfogliatelle. L’arte pasticcera partenopea va ben oltre. La sanno bene i napoletani, che ogni domenica sono in fila davanti alle pasticcerie per accaparrarsi i dolci appena sfornati. Le migliori secondo Repubblica – e non solo – sono:
Pasticceria Salvatore Capparelli- in Via dei tribunali 325-327
Di recente è stata protagonista di grandi eventi mediatici della città, ma i napoletani conoscono e apprezzano Salvatore Capparelli da sempre. Maestro pasticciere di livello altissimo, in città – e oltre- è conosciuto e osannato per i suoi Babà. La sua esecuzione di questo difficilissimo dolce partenopeo è praticamente perfetta. Simpatiche anche le monoporzioni ai vari gusti, come quello ai fiori di bosco. Non solo Babà però: la sua Santa Rosa, accompagnata da una crema tra le più leggere della città, è tra le migliori in circolazione.
Pasticceria Scaturchio in Piazza San Domenico Maggiore 19
Una pasticceria che ha bisogno di poche presentazioni: una cattedrale del gusto napoletano, meta quotidiana di un pellegrinaggio gastronomico che coinvolge turisti e napoletani. Con i suoi oltre cento anni di età, fu fondata da un pasticcere calabrese trasferito in città, Giovanni Scaturchio, la cui eredità fu poi presa dal figlio Nicola – chiamato Mario -. Nascono qui i cioccolatini più famosi di Napoli, i Ministeriali, ideati come dono d’amore di Nicola a una cantante in scena al S. Carlo e vengono sfornati ancora alcuni tra i migliori Babà della città (compreso quello famoso a forma di Vesuvio)
Gay Odin – Via Antonio Stoppani 9
Una piccola deviazione dal fil rouge delle pasticcerie napoletane, dovuta per il tempio del cioccolato. Gay Odin, presente oggi anche in altre città italiane, è fin dal 1800 uno dei laboratori di cioccolateria più famosi del Paese. Nei secoli i maestri pasticceri hanno creato dei veri e propri simboli di questa arte, come i vesuvi scolpiti nel cioccolato fondente e il Cioccolato Foresta con cui oggi si produce anche un Cheescake. Oltre ai deliziosi Wafer e cioccolatini nudi.
Augustus – Via Toledo 269
Augustus è una sosta del gusto imprescindibile sia per l’ottima colazione – e il notevole caffè -, che per la pasticceria mignon. Se si è alla ricerca di qualcosa di assolutamente eccezionale, bisognerà ordinare i maltagliati al rum, dei piccoli pasticcini di cioccolato fondente con il cuore di liquore e, se si ha la fortuna di essere a Napoli nel periodo giusto, le chiacchiere. Qui servite con la versione contemporanea del sanguinaccio, ovvero una gustosissima crema a base di cioccolato
Pasticceria Carraturo – Via Casanova 97
Ci sono cinque generazioni di pasticceri alle spalle dell’Antica Pasticceria Carraturo a Porta Capuana. Aperti al pubblico fin dal 1837, quando il primo pasticcere della famiglia cominciò a specializzarsi nella sfogliatella riccia, sono uno dei capisaldi della tradizione partenopea. Bypassati i dolci ovvi, come le sfogliatelle, valgono una passeggiata fino a Porta Capuana la loro delizia al limone e soprattutto – in tempo pasquale ma non solo – una fetta della loro pastiera napoletana
Pasticceria Poppella – Via Arena della Sanità 74
La bottega è antica, fondata decenni fa nel cuore di uno dei quartieri più viscerali di Napoli: la Sanità. Un quartiere difficile dove si stanno facendo strada piccole e importanti realtà compresa la pasticceria di Ciro Poppella, che sorge a pochi passi dalla casa natale di Totò. Inizialmente una pasticceria – seppur ottima – relegata al suo quartiere, deve la sua fama ai famosi e imitatissimi Fiocchi di neve. Dolci semplici e moderni, dalla ricetta tanto scopiazzata quanto segreta. Sono dei piccoli “fiocchi” di pasta brioche super soffice ( lievitata almeno otto ore) ripieni, nella versione originale, di una crema fatta di panna, ricotta di pecora e crema. E un ingrediente segreto. La ricetta originale è un mistero. Se si vuole provare un dolce tradizionale, il bignè con crema chantilly e fragoline è la scelta giusta
Leopoldo cafebar – varie sedi
Che sia sotto il nome di Tarallificio Leopoldo, della gelateria Casa Infante o dei Leopoldo Cafebar, quella degli Infante è una delle famiglie più importanti della pasticceria – e non solo – partenopea. La sua storia parte appunto dai tarallari storici di Napoli, di cui faceva parte il fondatore Leopoldo Infante, e arriva fino al brand diffuso che oggi è impossibile non notare passeggiando per la città – nonostante le divisioni interne a quello che potrebbe sembrare un unico brand -. Punto di riferimento sono i Leopoldo Cafebar: tra cake design di gran gusto, dolci contemporanei e ricette della tradizione, sono tra le realtà più al passo con i tempi di tutta la città. Loro i primi macarons apparsi anni fa a Napoli, tra i migliori in assoluto. In vista del Natale, impossibile non comprare qui gli struffoli. Anche in una comodissima versione da passeggio
Pasticceria Colmayer – Via Pietro Giannone 16
Nonostante sorga nel cuore antico della Città, questa pasticceria fa parte di quella nuvelle vague dell’arte dolciaria napoletana che si avvicina alle tendenze contemporanee del settore. In questo caso, ed è un grande pregio, senza però dimenticare le ricette tradizionali a favore delle più particolari tecniche di tendenza. Il più famoso dolce è infatti il Via col vento, un particolare anello di pasta choux, decorato con creme di vario tipo e granella di zucchero. In ottima compagnia con i classici funghi: pasticcini tipici della tradizione partenopea che qui abbandonano quel retrogusto a volte troppo pesante e pastoso di cacao, per diventare leggeri e quasi freschi.
Pasticceria Vincenzo Bellavia – Via Onofrio Fragnito 81
Un punto di incontro tra i sapori della Sicilia e quelli di Napoli: questo era nel 1925 la pasticceria fondata da Antonio Bellavia. Fu – anche – così che arrivarono in città cassate, cannoli, vari tipi di torte al limone e la frutta martorana. Giunti oggi alla quarta generazione, la pasticceria Vincenzo Bellavia è stata fondata da uno dei figli di Antonio. Ancora oggi qui si possono mangiare alcuni tra i migliori cannoli della città, quanto più fedele possibile alla ricetta originale, soprattutto per quanto riguarda la cialda: sempre friabile, mai umida. L’altra specialità, è la caprese. Perfetta per la sosta pomeridiana nella forma di monoporzione
Pasticceria Di Costanzo – Piazza Cavour 133-135
La pasticceria Di Costanzo è nata in un momento storico particolare, per l’Italia e non solo. Ovvero nella temperie culturale che è diventata il 1968. Mentre i suoi coetanei diventavano figli dei fiori e si preparavano alla ribellione, Mario Di Costanzo ha cominciato il suo lavoro di pasticcere, cominciando con la produzione delle cialde per cannoli siciliani. Ancora oggi la produzione della pasticceria Di Costanzo guarda oltre la tradizione, attingendo dalla pasticceria siciliana come da quella francese e tedesca. Le sue torte hanno un design attento, decorativo senza essere eccessivamente barocco, molto contemporaneo. Come nel caso della Foresta Bianca, la rivisitazione made in Di Costanzo della famosa ricetta tedesca. Per una sosta dolce più che soddisfacenti, vanno però scelti i mignon – che sembrano piccoli cioccolatini -. Delizioso il Roche
Pasticceria Varriale – Via Gaetano Filangieri 75
E’ tra le più recenti come nascita, la Pasticceria Varriale. Nasce negli anni ’60 nel cuore della Napoli Bene, in quella Via Filangieri a pochi passi dal mare, ricolma di boutique e negozi di lusso. Oggi la guida Salvatore Varriale, che continua nel suo lavoro a mixare le ricette tipiche come le zuppette tra le migliori della città, e vari tipi di piccoli pasticcini strizzano l’occhio all’approccio francese alla pasticceria, dai macarons alle praline. Allontanandosi da Parigi e dalla sua tradizione dolciaria, per noi le cassatine di Salvatore Varriale restano impossibili da non provare
Pasticceria Musella – Via Consalvo 113
Per arrivare in questa pasticceria bisogna allontanarsi dal centro storico, attraversare la galleria laziale e arrivare a Fuorigrotta. Sia laboratorio che bar, ci si può avventurare qui giù per una gustosa prima colazione in pieno stile partenopeo – ovvero croissant e caffè, quasi come a Parigi -, tanto quanto per un dolce da portare via per pranzo o per cena: l’impostazione aziendale è quella di riuscire a produrre ricette dolci adatte a qualsiasi momento della giornata. Se pensate che sia troppo lontano o difficoltoso da raggiungere, il pensiero della loro Millefoglie o dei loro profitterolles deve farvi cambiare idea
Sfogliatelle Attanasio – Vico Ferrovia 1-4
Ottant’anni. Quasi compiuti. Tanto è antica la tradizione di questa piccola bottega di pasticceria situata a pochi passi dalla stazione di Napoli Centrale. Un posto strategico, data la grande quantità di viaggiatori che ogni giorno passa da queste parti, anche se oggi – data la fama – la Sfogliatella Attanasio potrebbe spostarsi in qualsiasi angolo della città e avere ugualmente la fila di clienti ad aspettare di assaggiare le sue sfogliatelle calde. Le sue sfogliatelle – sempre fragranti, dalla giusta consistenza e mai unte -sono delle delizie da gustare con pochi euro, la cui ricetta è segreta e invariata da sempre. In alternativa, le sue Santarosa valgono il viaggio
Chalet Ciro – Via Caracciolo / Mergellina
L’angolo di Via Caracciolo che diventa poi Mergellina e finisce per trasformarsi in Via Posillipo è la casa degli Chalet. Dei Bar che di fatto hanno colonizzato la piazza, a metà tra il mare e la collina, in cui ci si può fermare tanto per un gelato quanto per un cornetto all’alba. Tra i tanti che negli anni hanno aperto e poi gettato la spugna, Ciro a Mergellina è un’istituzione tutta partenopea. Si deve arrivare qui per provare la colazione perfetta, con una graffa, un caffè e il Vesuvio davanti. Un po’ cliché, ma ottimo. Anche nella versione pomeridiana, ovvero quando il dolce diventa una brioche ripiena di gelato (anche questo, tra i migliori in circolazione).