Dopo nove mesi di indagini, le forze dell’ordine hanno arrestato tre sospettati per la brutale aggressione di un giovane gambiano avvenuta il 21 febbraio scorso. Il ragazzo, colpito senza motivo apparente, riportò gravissime fratture al cranio e al volto. Su ordine del Gip del Tribunale di Napoli, la polizia di Stato e la polizia municipale hanno eseguito ieri le misure cautelari in carcere nei confronti dei tre uomini, gravemente indiziati di lesioni aggravate in concorso.
Napoli, cameriere picchiato dal branco: tre arresti dopo 9 mesi
L’indagine, portata avanti dalla Squadra Mobile e dall’Unità investigativa della polizia municipale, è partita subito dopo l’aggressione in Corso Garibaldi. Il giovane, impiegato come cameriere in una pizzeria sul lungomare di Napoli, stava rientrando a casa quando venne avvicinato da alcuni uomini a bordo di uno scooter. Senza alcun motivo, uno degli aggressori lo colpì con uno schiaffo in testa. Quando la vittima chiese spiegazioni, gli uomini risposero con una violenza inaudita, colpendolo con pugni, calci e persino caschi, fino a causargli una frattura del cranio.
Inizialmente curato all’ospedale CTO, il giovane è stato poi trasferito al Policlinico Federico II, dove ha subito un intervento complesso: i medici hanno ricomposto la frattura cranica con l’inserimento di tre placche in titanio e 18 viti. A seguito delle lesioni, il ragazzo ha riportato una parziale perdita della funzionalità di un occhio, con conseguenze permanenti sulla sua qualità di vita.