Napoli, infiltrazioni camorristiche: 21 provvedimenti di interdittiva antimafia a carico di imprese. È la mossa del prefetto Marco Valentini, che interviene con determinazione su un intero mondo imprenditoriale e manageriale, alla luce di quanto emerso da verifiche e ispezioni.
Napoli, infiltrazioni dei clan nelle imprese
Sono 21 le imprese sono risultate sprovviste di quegli standard di trasparenza richiesti dalla legge per potersi confrontare con le regole del mercato. Stando a quanto emerso finora, le imprese interessate dai provvedimenti di interdittiva sono impegnate nei settori più svariati dell’economia e hanno finora operato in tre spaccati territoriali alle porte di Napoli: a Sant’Antimo, dove il comune è stato sciolto per infiltrazioni mafiose e dove una ventina di giorni fa è stata eseguita una retata a carico – tra gli altri – dei fratelli Cesaro; a Marano e a Castellammare di Stabia (altri due contesti municipali interessati in questi anni da indagini della Procura e che hanno finito con il coinvolgere ancora una volta gli interessi imprenditoriali dei fratelli del senatore azzurro Luigi Cesaro).
Si tratta di un intervento che punta a pulire, a bonificare un intero settore imprenditoriale. Tra le aziende colpite a Sant’Antimo ci sono anche quelle legate agli interessi imprenditoriali vicini ai fratelli Cesaro, a loro volta alle prese con l’inchiesta firmata dalla Dda di Napoli a proposito di voti e camorra sempre all’ombra del campanile di appartenenza.