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Napoli, l’avvelenatore del latte di mandorla: “Ho usato Tranquillit, si dà anche ai bambini”

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Il cinquantenne napoletano Francesco Marrazzo, originario dei Quartieri Spagnoli, è stato incarcerato ieri con l’accusa di rapina pluriaggravata e lesioni personali aggravate, e ora è oggetto di una seconda richiesta di arresto. È stato identificato come il “serial poisener” che ha seminato paura tra i residenti del centro di Napoli nella scorsa settimana, avvelenando diverse persone con latte di mandorla contaminato con psicofarmaci.

Napoli, in carcere l’avvelenatore di latte di mandorla: la confessione di Marrazzo

Nell’udienza di convalida di ieri davanti al giudice per le indagini preliminari Marcello De Chiara, Marrazzo, assistito dall’avvocato Giuseppe De Gregorio, ha ammesso la propria responsabilità per il caso di una anziana donna di Ischia, stordita e rapinata al porto di Napoli il 22 giugno. Ha dichiarato: “Erano gocce di Tranquillit, tre o quattro, è un calmante che si può dare anche ai bambini…”.

La donna è stata derubata di 2mila euro, documenti e carte di credito, e lasciata in stato di incoscienza in una stradina periferica del quartiere Poggioreale, dove è stata soccorsa da passanti che hanno avvisato le forze dell’ordine.

Il giudice però dovrà decidere nelle prossime ore su una nuova richiesta di arresto avanzata dai pubblici ministeri Enrica Parascandolo e Maurizio De Franchis, poiché Marrazzo è coinvolto in altri tre episodi di avvelenamento, con otto vittime coinvolte, supportati da prove video che lo incriminano. In tutti i casi, Marrazzo avrebbe offerto latte di mandorla contenente Tranquillit.

Gli altri episodi di avvelenamento

Quattro commessi in un ipermercato di piazza Poderico, tre persone in una gelateria di via Foria e la titolare di una tabaccheria nel centro città hanno necessitato delle cure mediche dell’ospedale Pellegrini per intossicazione alimentare.

Secondo il giudice: “Marrazzo non può rimanere in libertà perché potrebbe commettere ulteriori reati. La sua inclinazione alla criminalità emerge dai numerosi precedenti specifici, nonché dalle quattro evasioni dalle autorità”.

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