Corre a scuola in abito da sposa per firmare il contratto di supplenza da precaria a Napoli: se non fosse arrivata in tempo sarebbe rimasta disoccupata. “Verso le 19, ho ricevuto la mail dell’assunzione. Non potevo crederci”.
Napoli, corre a scuola in abito da sposa per firmare il contratto
Una giovane sposa napoletana ha dovuto lasciare il matrimonio per andare a firmare il contratto di supplenza da precaria ed anche in fretta. Infatti se fosse arrivata in ritardo sarebbe rimasta disoccupata. A raccontare la vicenda è la stessa protagonista, Stefania Migliaccio, che la sera prima delle nozze l’ha passata al telefono, quando ha avuto la notizia dell’assunzione. «Mio marito ed io eravamo alle prese con gli ultimi preparativi: “Vi siete ricordati il cuscino per le fedi?” mi ha detto Luca, “Sì, amore”, “E il riso”, “Sì, amore” e in questo quadretto, verso le 19, ho ricevuto la mail dell’assunzione. Non potevo crederci». «“Chiamerò domani e spiegherò la situazione” mi sono detta, ma ero agitatissima».
La mattina dopo la casa di Stefania era un via vai di gente che dovevano prepararla. In questo turbinio, però, la giovane maestra ha in mente solo una cosa: chiamare la scuola: «Dalla segreteria sono stati estremamente comprensivi e mi hanno detto “La aspettiamo in abito da sposa”. All’inizio è nato come uno scherzo, ma poi è andata davvero così». Luca e Stefania infatti, dopo il rito al Maschio Angioino, non hanno tardato in convenevoli e foto di rito, ma si sono precipitati all’Isis Isabella D’Este per firmare il contratto. E così, armata di abito bianco, bouquet e marito, ha fatto la conoscenza dei suoi colleghi. “Ho avuto un’accoglienza strepitosa. Erano tutti visibilmente emozionati, io in primis. Firmare quel contratto è stato bello al pari del pronunciare il fatidico “sì” all’altare”.