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Napoli: degrado e abbandono nei beni dell’Unesco, sculture e chiese cadono a pezzi

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A Napoli scoppia la polemica per le condizioni di degrado e abbandono in cui destano i beni dell’Unesco, molti dei quali cadono addirittura a pezzi.

Cadono a pezzi i beni dell’Unesco a Napoli

Degrado e abbandono nei beni dell’Unesco situati a Napoli. Molti monumenti, sculture e chiede cadono a pezzi dopo essere state evidentemente lasciate a marcire, depredate e distrutte. Diversi sono anche i monumenti scambiati come deposito di rifiuti, ormai sottoposti all’inciviltà dei vandali.

Un esempio è il Sacro Tempio della Scorziata, dove ormai interni risultano crollati mentre la zona esterna è tenuta assieme da tubi innocenti. Desta scalpore che il fatto che fino ad ora nessuno abbia studiato e tutelato un affresco del Cristo in Croce ritrovato qualche anno fa nei sotterranei delle chiese abbandonate di Napoli.

Nel punto in cui via Pigna scivola dentro il quartiere di Soccavo, la targa di un colombario romano del secondo secolo avanti Cristo è mezza cancellata, mentre i reperti sono decisamente lasciati in condizioni di abbandono, usati alla stregua di aree destinate al conferimento dei rifiuti o di posti auto.

Situazione simile anche per quanto riguarda gli scavi del Carminiello ai Mannessi di Forcella. Il problema della spazzatura è stato risolto ma il sito archeologico resta chiuso.

Nel cuore della collina, a Salita due Porte all’Arenella, anni fa venne ritrovata la sede dell’Accademia dei Segreti fondata da Giovanni Battista della Porta, oggi tristemente nascosta nel retro del garage di un condominio che è sorto su quei resti.

Infine, c’è la chiesa di San Nicola de’ Caserti, sfruttato in passato come nascondiglio per i latitanti. Ora desta in totale stato di degrado e abbandono.

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