Cronaca Napoli, Napoli

L’Eav scopre e sospende 26 ferrovieri infedeli: imbrogliavano su ticket e orari

Napoli Eav sospende 26 dipendenti infedeli
Napoli Eav sospende 26 dipendenti infedeli

Rovistavano tra i cestini dei rifiuti, i complici dei dipendenti EAV dediti alla contraffazione dei biglietti. Magari i passanti li immaginavano come clochard in cerca di cibo o di “gratta e vinci”. Invece, cercavano proprio i biglietti del treno, che riportavano in stazione per consegnarli ai lavoratori della Circumvesuviana. Questi ultimi li riciclavano con un abile lavoro di contraffazione. In altri casi, i truffatori manomettevano la stampante emettitrice di biglietti aziendali all’interno delle biglietterie, impedendo che venisse stampata la parte relativa all’importo sul biglietto aziendale.

Napoli, Eav scopre e sospende 26 dipendenti infedeli

Il biglietto stampato passava quindi al tornello senza l’indicazione del suo valore economico. Questo valore veniva maggiorato e aggiunto successivamente, verosimilmente presso una tipografia esterna. Il prodotto finale risultava essere un biglietto regolare solo nella parte della banda magnetica, ma falsificato nell’indicazione dell’importo. Si trattava di una vera organizzazione truffaldina, con epicentro nella stazione della Circumvesuviana di Pompei, frequentata principalmente da turisti stranieri. I raggiri avvenivano anche a Sorrento e sui bus della penisola sorrentina, dove gli autisti davano ai vacanzieri ticket già strappati o con un importo diverso da quello reale.

I furbetti del cartellino

Infine, c’era la questione dei cosiddetti “furbetti del cartellino” al terminal di Porta Nolana e alla sede di San Giovanni a Teduccio, dove i dipendenti timbravano al posto degli assenti. Un vero e proprio sistema, smantellato dall’EAV al termine di un’indagine interna durata due mesi, condotta con l’ausilio di un’agenzia investigativa.

Sono in totale 26 i dipendenti coinvolti, sospesi “dal soldo e dal servizio” e nei cui confronti è stata avviata un’azione disciplinare. Non si tratta di un’indagine della Procura o delle forze dell’ordine, ma di un’iniziativa interna all’EAV, intenzionata a fare pulizia al proprio interno, come già avvenuto in passato. A maggio dello scorso anno, per esempio, dieci coordinatori ferroviari furono accusati di un utilizzo fraudolento del badge aziendale. Anche loro furono sospesi e sono ora oggetto di un’inchiesta giudiziaria. Per i 26 indagati attuali, si apre ora il percorso disciplinare che potrebbe culminare in un licenziamento, pur garantendo i diritti di difesa degli accusati.

EAV