Lacrime, rabbia e commozione ai funerali di Francesco Pio Maimone, il 18enne ucciso nella notte di domenica scorsa tra gli chalet di Mergellina a Napoli. L’ultimo saluto si è celebrato intorno alle 15:30 presso la chiesa di San Lorenzo a Pianura.
Napoli, i funerali di Francesco Pio Maimone
Tanto dolore e rabbia per una giovane vita spezzata per una scarpa sporca. Questo il tragico destino che è toccato a Francesco Pio Maimone, 18enne ucciso nella notte di domenica scorsa tra gli chalet di Mergellina sotto gli occhi degli amici. Un ragazzo con un sogno, quello di aprire una pizzeria tutta sua, spezzato insieme alla sua vita.
Oggi si sono celebrati i suoi funerali intorno alle 15:30 presso la chiesa di San Lorenzo. Ad officiare la cerimonia, il vescovo di Pozzuoli, monsignor Gennaro Pascarella che ha voluto omaggiarlo con queste parole: “Non vorremo mai vivete celebrazioni come queste”. A presenziare al suo ultimo saluto, dalle 14:30, tanti residenti, soprattutto tanti giovani, (che dopo una fiaccolata in suo onore si sono stretti attorno al dolore che ha colpito la famiglia), le autorità, le istituzioni e il sindaco.
Fuori dalla parrocchia lo striscione con la foto del 18enne e il messaggio “Dentro ogni nostro pensiero, c’è sempre un po’ di te” . Lo stesso striscione era comparso venerdì sera nel corso della fiaccolata. Applausi scroscianti e pianti all’ingresso della chiesa, gremita.
La sorella si sente male
Non sono mancati gli attimi di tensione e preoccupazione ai funerali del 18enne. All’arrivo del feretro sono state avvertite delle urla strazianti di dolore da parte dei familiari presenti. Poco dopo, ad inizio funzione, la sorella Antonia si sarebbe sentita male. Amici e parenti l’hanno accerchiata per sorreggerla. Alla fine è stato necessario l’intervento di un’ambulanza. In molti sono rimasti sconvolti.
La lettera della sorella Chiara
Durante la funzione, Chiara una delle sorelle del giovane, ha letto commossa una lettera: “Una telefonata che mi ha cambiato la vita. Poi la bara bianca. Il mio primo uomo, il mio primo amico. Io continuo ancora a cercarti ma non vedrò più il tuo sorriso e non sentirò più la tua voce.
Come faccio a vivere senza di te? Ti dovevo sempre scattare le foto. Come vivo senza mio fratello, il mio tutto? Vivi libero ora sulle nuvole e insegna a tutti la vita. Io ti amerò finché avrò respiro. Ti chiedo solo forza e non ti dimenticherò mai.. tua sorella Chiara”.
L’omelia
“Non vorremo mai vivete celebrazioni come queste. La morte è parte della nostra vita, è distacco ed è un enigma della condizione umana. La morte dei giovani ci disorienta e angoscia. Un grido viene dal nostro cuore: perché? Si fa richiesta di Giustizia non possiamo non lasciarci interrogare su quanto successo. Siamo capaci ancora noi adulti di trasmettere ai nostri giovani i valori che tengano vivo il tessuto civile ed ecclesiale? I progetti, gli studi sono necessari ma non incidono se gli adulti non dicono che l’onestà, la legalità non sono un optional. Siamo ancora capaci di distinguere il bene con il male? E la persona è al centro dei nostri interessi? Le istituzioni si sa occupare di chi è più fragile. Azioni concrete che attiva processi siamo ancora capaci di farlo? Ci sia un sussulto di umanità per fare respirare ai nostri giovani il rispetto dell’altro, il servizio verso l’altro Cosa si può chiedere?”, sono le parole del vescovo.
Magliette e palloncini bianchi
Sulla bara bianca una foto di Pio in una cornice, un rosario e la sciarpa dell’Inter (la sua squadra del cuore). Il lancio di palloncini bianchi al cielo ha chiuso simbolicamente il rito funebre.
Niente telecamere o interviste
Dalla famiglia è stato devoluto un messaggio poi dichiarato dal parroco don Enzo Cimarelli: niente telecamere né interviste. “Chiedo gentilmente ai giornalisti e ai reporter di rispettare questa scelta della famiglia e della comunità parrocchiale, provate dal dolore e dalla sofferenza. Che sia il momento di raccoglimento, solidarietà, preghiera, silenzio”.