«Un petardo esploso in casa ha ustionato i miei due figli. È stato un errore, non sparerò mai più»: Raffaele Sautto racconta l’incidente capitato ai figli nella notte di Capodanno a Napoli. Sua figlia e il fratellino, di dieci e due anni, sono ora fuori pericolo, ricoverati all’ospedale Santobono nel reparto di Centro Ustioni pediatrico e Chirurgia plastica, diretto da Marcello Zamparelli, dopo aver ricevuto la prima assistenza in Chirurgia d’urgenza, guidata da Giovanni Gaglione. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Napoli, Raffaele Sautto racconta l’incidente dei figli a Capodanno
«I miei bambini sono stati miracolati, non accenderò mai più fuochi d’artificio». Le parole di Raffaele Sautto esprimono una profonda emozione mentre racconta l’incubo vissuto durante il Capodanno. Sua figlia e il fratellino, di dieci e due anni, sono ora fuori pericolo, ricoverati all’ospedale Santobono nel reparto di Centro Ustioni pediatrico e Chirurgia plastica, diretto da Marcello Zamparelli, dopo aver ricevuto la prima assistenza in Chirurgia d’urgenza, guidata da Giovanni Gaglione.
«Durante i festeggiamenti dopo la mezzanotte nella nostra casa a Pomigliano d’Arco, mi trovavo sul balcone con altri genitori, tra cui mio suocero, mentre accendevamo dei “cobra”, una tipologia di petardi particolarmente potenti. Nel salone, alle nostre spalle, c’erano mia moglie, i miei figli e altri familiari. A un certo punto, ho notato che un petardo nella tasca della felpa di mio suocero aveva preso fuoco. Lui è rientrato in casa e ha tentato di lanciarlo fuori dal balcone, ma è esploso nella sua mano. I miei figli e altri parenti si trovavano a pochi metri da lui.»
Cosa è accaduto dopo l’esplosione
«Ricordo un rumore assordante seguito da un silenzio quasi surreale. C’era molta confusione, sentivo pianti e urla. Ero disorientato, ma il mio pensiero è andato subito ai bambini. Ho preso in braccio mio figlio di due anni e l’ho portato nella camera da letto per controllare le sue condizioni. Sembrava essersi solo ferito a un orecchio, così sono tornato in salotto per vedere come stava la mia bambina di dieci anni e mi sono accorto che mio suocero aveva una ferita grave alla mano. Poco dopo, ho notato che i miei figli avevano delle ustioni sul corpo. A quel punto, ho deciso di portarli tutti al vicino ospedale di Acerra e, dopo le prime cure, mio suocero è stato trasferito al Vecchio Pellegrini, mentre i bambini sono stati portati al Santobono.»
Come stanno i suoi figli
«La mia figlia maggiore ha subito ustioni, soprattutto sul torace, mentre il più piccolo, che non ha ancora compreso appieno la gravità della situazione come la sorella, ha riportato una ferita a un braccio. Hanno sicuramente provato molta paura. Io e mia moglie siamo sempre al loro fianco e desidero esprimere la mia gratitudine a tutti i medici e ai sanitari che si stanno prendendo cura di loro, anche dal punto di vista emotivo. Ho cercato di trasmettere loro forza e mantenere la lucidità, ma anche per me è stato un trauma. Vorrei poter tornare indietro e non accendere mai quei fuochi d’artificio».
«Di solito non è mia consuetudine festeggiare così. Quest’anno, per vari motivi, incluso il compleanno del mio piccolo che ha compiuto un anno, avevo pensato di accendere dei botti, ma è stata una scelta presa all’ultimo momento. Mi sono fermato a una bancarella e ho acquistato qualche fuoco, senza immaginare che potesse succedere qualcosa di simile. Abbiamo prestato attenzione durante l’accensione, ma purtroppo non è bastato. Mi dispiace molto per quanto è successo e credo che condividerlo possa essere utile ad altre famiglie».
Il messaggio
«Voglio sottolineare che non esistono botti sicuri. I fuochi d’artificio sono pericolosi. Non li avevo mai utilizzati e non lo farò mai più; anzi, da ora in poi cercherò di consigliare amici e familiari affinché nessuno di loro li utilizzi. La mia famiglia è stata fortunata, poiché avrebbero potuto verificarsi conseguenze ben più gravi, e di questo ne farò tesoro. Il mio è un appello a tutti: evitate di sparare e festeggiate abbracciandovi e baciandovi, brindate, ma non vale la pena usare i botti di Capodanno. Il mio pensiero va a tutte le vittime dei petardi e a chi, in questo momento, si trova in ospedale, come i miei figli».