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Napoli, la storia di Alexandra: bimba di 8 anni salva grazie ad un intervento all’esofago

La storia di Alexandra, bimba di 8 anni di Tirana, Albania, si intreccia con Napoli. La piccola soffre di l’acalasia esofagea da circa un anno. I genitori cercano una soluzione per il problema della bambina ed individuano quale centro di eccellenza nel trattamento e nella cura delle patologie gastrointestinali pediatriche il gruppo multidisciplinare della Pediatria del Policlinico Federico II di Napoli.

Napoli, bimba di 8 anni salva grazie ad un intervento all’esofago

La bambina viene accolta dalla Prof.ssa Annamaria Staiano, Direttore della Unità Operativa Complessa di Pediatria Generale, che studia ed inquadra la patologia, ed operata dal Prof. Ciro Esposito, Direttore della UOC di Chirurgia Pediatrica. Alexandra, dopo pochi giorni dall’intervento, viene dimessa e torna in Albania. Mangia serenamente, senza alcun problema, e grazie alle nuove tecnologie viene monitorata a distanza. Oggi è completamente guarita.

L’acalasia esofagea: che cos’è?

“L’acalasia esofagea – sottolinea la prof.ssa Staiano – è una malattia rara (un caso /100000 abitanti/anno) che si manifesta solitamente in pazienti adulti tra i 40 e i 60 anni e, molto raramente, in età infantile e adolescenziale. I sintomi più frequenti della malattia sono la difficoltà nel deglutire, il rigurgito ed il dolore nel momento della deglutizione fino all’impossibilità ad alimentarsi. La terapia medica con calcio antagonisti non dà, di norma, buoni risultati, ed è necessario che i pazienti siano trattati con tecniche chirurgiche mini-invasive come la laparoscopia”.

 

L’intervento

“L’intervento consiste nella mobilizzazione della parte distale dell’esofago dall’addome, vale a dire che si ‘scolla’ l’esofago dalle strutture anatomiche di ancoraggio naturale alla parete dell’addome e al diaframma e si incidono gli ultimi 5-7 cm delle fibre muscolari dell’esofago utilizzando nuovi sealing device e l’energia laser – spiega il prof. Esposito – .

I risultati a distanza di tempo sono ottimi, circa il 90-95% dei pazienti risolve i propri disturbi in maniera definitiva ed il 5% circa migliora pur presentando la persistenza di una minima sintomatologia alla deglutizione.

Utilizzando strumenti da 3-mm, il paziente non ha dolore nel post-operatorio, e grazie ad una telecamera ad alta definizione HD-3D con tecnica della fluorescenza ICG è possibile avere delle immagini magnificate e più nitide ed eseguire interventi estremamente precisi, che permettono una rialimentazione rapida ed una dimissione dopo pochi giorni”.


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