Cronaca Napoli, Napoli

Carabiniere precipita nel vuoto a Napoli: migliorano le condizioni di Giovanni Russo, funziona la protesi all’aorta

Afragola rapina banca carabiniere ferito
Immagine di repertorio
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Giovanni Russo, il carabiniere vittima di un incidente durante un’operazione nella zona di Napoli est, è ancora in prognosi riservata, ma le sue condizioni stanno migliorando. Ricoverato in rianimazione all’Ospedale del Mare, è stato sottoposto a un intervento d’urgenza per la rottura dell’aorta toracica.

L’equipe chirurgica, guidata dal primario di chirurgia vascolare Gennaro Vigliotti, ha eseguito l’operazione posizionando un endoprotesi tramite un’incisione nell’arteria iliaca. Attualmente sveglio e cosciente, il carabiniere sembra rispondere positivamente, con il bypass riuscito e un decorso che procede bene. Tuttavia, rimane sotto osservazione per le fratture al bacino e per le lesioni vertebrali, che saranno trattate con un intervento di neuroradiologia interventistica.

Napoli, migliorano le condizioni del carabiniere Giovanni Russo

La rottura dell’istmo aortico, che collega l’arco aortico all’aorta discendente, è stata la complicazione più critica. Le lesioni di questo tipo si sviluppano in tre fasi: inizia con la dissezione intimale (la lesione della parte interna del vaso), seguita dalla formazione di un ematoma intramurale, e può culminare con la rottura completa del vaso. Il trauma da decelerazione subito da Russo ha provocato questa lesione, e l’intervento tempestivo è stato fondamentale per evitare conseguenze fatali.

L’operazione è stata eseguita in meno di due ore dal pronto soccorso, un tempo significativamente ridotto rispetto agli standard, anche rispetto ad altri casi passati in Campania, dove talvolta i tempi di intervento erano molto più lunghi.

L’Ospedale del Mare, diretto da Vigliotti, è uno degli unici centri in Napoli e provincia attrezzati per trattare urgentemente queste condizioni. Anche il Cardarelli, con il suo centro di radiologia interventistica diretto da Mario Muto, è competente, ma l’efficacia dipende dalla coordinazione con la chirurgia vascolare. Il Monaldi, sebbene esperto in interventi programmati, dovrebbe essere integrato meglio nella rete d’emergenza. Attualmente, l’Ospedale del Mare sta aspettando l’avvio dei lavori per una nuova sala operatoria ibrida, che consentirebbe di ridurre ulteriormente i tempi di intervento. In attesa, si utilizza un angiografo mobile in noleggio, ma è prevista una nuova gara per l’acquisto di un angiografo più potente, sia per le emergenze che come backup per la sala ibrida.

Un aspetto cruciale da risolvere è l’organizzazione della rete per le emergenze vascolari, un problema che riguarda l’intero sistema sanitario italiano e che richiede l’intervento dell’Agenas e l’attuazione del decreto 77 per la riorganizzazione delle cure territoriali.

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