Cronaca Napoli, Napoli

A Napoli si muore di povertà: alte percentuali a Secondigliano, Scampia e Sanità

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Secondo i dati del Primo Referto Epidemiologico, a Napoli si muore di povertà: le percentuali più alte sono a Secondigliano, Scampia e rione Sanità.

Morte per povertà a Napoli: ecco le cause e i quartieri interessati

A Napoli si muore di povertà e le percentuali più alte sono state registrate a Secondigliano, Scampia e nel rione Sanità. Si tratta di un bollettino grave e che supera tanti altri quartieri.

Tale dato emerge dai risultai del primo Referto Epidemiologico Comunale di Napoli. A quanto pare, sono i quartieri più popolati ad aver un tasso di mortalità superiore rispetto alla media del capoluogo campano.

Il rapporto che racchiude i dati raccolti tra il 2009 e 2017 non lasciano dubbi: in quartieri come Posillipo si ha un’aspettativa di vita maggiore rispetto al quartiere Vicaria, in media, e soprattutto rispetto a quartieri come Miano e Scampia.

“Nella cartina che riassume i dati statistici relativi agli anni dal 2009 al 2017 – riporta Fanpage – i colori sono tre e fanno riferimento al valore standard cittadino del cosiddetto Rsm (Rapporto standardizzato di mortalità) pari a 100: c’è il colore verde che vede in cima il quartiere di Posillipo con 80,5 per i maschi e 77,1 per le femmine; poi l’arancione di Vicaria con 100,9 per i maschi e 105,9 per le femmine; e infine il rosso capeggiato da Miano con 125,2 per i maschi e 118,6 per le femmine. Il Rapporto standardizzato di mortalità non è altro che il rapporto tra il numero dei decessi osservati, cioè quelli realmente verificatisi, e il numero dei decessi attesi, cioè quelli che si sarebbero verificati, quartiere per quartiere, se il fenomeno della mortalità avesse uniformemente seguito l’andamento standard della città di Napoli. Quando i morti osservati sono di più dei morti attesi significa che la mortalità in quel territorio è maggiore di 100, cioè dello standard cittadino”.

Quali sono le cause?

Tra le cause principali di questa differenza si riscontrano il livello scarso di istruzione e la povertà, senza dimenticare che molto spesso si evita di ricorrere alle visite mediche perché in molti destano in condizioni economiche molti precarie.

Il principale indiziato è il tasso d’istruzione: «Chi ha scarsa istruzione ha difficoltà e meno possibilità di fare scelte salutari. Solo se informiamo che una scarsa istruzione vuol dire maggiore mortalità, allora sensibilizziamo, responsabilizziamo, sviluppiamo una coscienza dei diritti – ha affermato Stanislao Loria, docente del dipartimento di Sanità pubblica dell’Università Federico II – nella cura sono fondamentali anche i determinanti socio-economici, cioè il basso reddito, la scarsa istruzione, la carenza di lavoro e perfino i trasporti scadenti. Non abbiamo scoperto nulla di nuovo, ma rivelato un dato di fatto, troppo spesso sottovalutato».

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